Cronache

A Roma i grillini mettono la tassa sulle processioni religiose

L'amministrazione grillina del IV municipio di Roma ha deciso che in vista delle festività pasquali i parroci che vorranno organizzare le tradizionale processione della via crucis dovranno pagare una tassa per l'occupazione di suolo pubblico, al pari delle attività commerciali

A Roma i grillini mettono la tassa sulle processioni religiose

In vista delle festività pasquali le parrocchie che si trovano nel IV municipio di Roma dovranno pagare una tassa per occupazione di suolo pubblico se vorranno organizzare la tradizionale processione della via crucis. Si tratta dell’ultima trovata del Movimento 5 Stelle, che amministra lo stesso municipio della periferia est di Roma.

La notizia l’ha data il quotidiano dei vescovi, Avvenire, che racconta come a tutti i 18 parroci della zona, sia giunta una circolare per informare che quest’anno, chi vorrà organizzare una processione nel periodo di Pasqua è tenuto a richiedere un’autorizzazione anche per l’occupazione del suolo pubblico, al pari di una qualsiasi attività commerciale, e a pagare, quindi, una tassa di 70 euro per il “rimborso spese istruttoria”, più 16 euro di bollo e un “canone da determinare”.

Peccato, però che le parrocchie non siano attività commerciali e che quello alla libertà religiosa e alla libertà di culto siano diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Senza contare, come nota Avvenire, che i fedeli in processione non occupano il suolo pubblico, se non per il periodo limitato di tempo necessario a percorrere la strada, così come funziona per un qualsiasi corteo o manifestazione di natura politica. Così, mentre dal Vicariato di Roma ancora non è arrivata ancora alcuna presa di posizione ufficiale in merito, i parroci e i fedeli si chiedono se quella della presidenza del municipio sia soltanto una gaffe, frutto di semplice "ignoranza", o se si tratti invece di un “laicismo” esasperato da parte dell’amministrazione grillina.

Tra i parroci del quartiere, intanto, c’è già chi si rifiuta di “relegare la processione del venerdì Santo ad una attività commerciale, con occupazione di suolo pubblico”, scegliendo di non far richiesta e di organizzare la tradizionale via crucis all’interno della chiesa. Come don Fabrizio Biffi, parroco della chiesa di San Fedele da Sigmaringa, a via Mesula, che ha scritto una lettera aperta alla presidente del municipio pentastellato, Roberta Della Casa.

“Vi promettiamo che saremo attenti a non consumare ulteriormente le strade”, scrive ironicamente don Biffi, “dopo le nostre processioni, con tutti quei danni che fanno le scarpe con il loro attrito, e con le preghiere che pesano sull’asfalto, come potremmo dormire sonni tranquilli?”.

“Non facendo processioni, certamente ci saranno meno buche e voi avrete meno spese”, continua il sacerdote, che sul sito della parrocchia ha pubblicato anche l'insolito avviso e il modulo di prenotazione per la processione, inviati dal municipio.

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