Il salone non sente la crisi

Il salone non sente la crisi

di Andrea Cumbo e Giulio Oliani

A un giorno dalla chiusura del Salone del Mobile, l'edizione 2013 lascia tutti soddisfatti: organizzatori, espositori e visitatori. “Il bilancio è positivo, in linea con quello dello scorso anno in cui abbiamo totalizzato circa 300.000 visite” spiega Marco Sabetta, direttore generale di Cosmit, l'ente fieristico milanese che dal 1961 gestisce l'evento: “Certo, solo a fine Salone potremo fare un bilancio esatto di questa edizione, ma siamo ottimisti. Le aziende sono soddisfatte. Quest'anno poi, rispetto allo scorso, sono aumentati gli espositori stranieri”.

Stesso discorso vale anche per il Fuorisalone. Nonostante la crisi e il tempo non così clemente dei primi giorni, in molti possono dirsi contenti, commercianti in particolare. In via Tortona la stilista Melina Mannino fissa la gente che passando si sofferma a guardare la vetrina del suo atelier: “Nei primi giorni non vedevo passare molte persone nonostante fosse la settimana del Fuorisalone, forse perché non c'era bel tempo. Ma oggi il sole ci ha graziati, la via è piena di gente”. L'entusiasmo di Melina è condiviso da Maria Antonia Menada, a.d. di Tortora Locations, che assieme ad altre associazioni gestisce oltre al Fuorisalone molti altri eventi in via Tortona: “Solo ieri abbiamo contato 12.500 persone, la media è di 10.000 al giorno. Possiamo dirci molto soddisfatti. Tutti i clienti hanno raggiunto i loro obiettivi e il flusso di gente ha tenuto come gli scorsi anni, anche se è cambiato il tessuto. Prima c'erano molte grosse imprese che facevano installazioni più impegnative, ora espongono aziende medie garantendo una maggiore varietà di contenuti. La crisi aguzza l'ingegno: questo Fuorisalone trasmette tanta energia”. Dello stesso parere anche Fulvia Ramodida, project manager di Organization in design, società olandese che gestisce gli eventi del Fuorisalone a Lambrate: “Questa è l'edizione più completa per selezione di progetti e servizi. Il pubblico è più soddisfatto, perché vede cose diverse. Siamo sicuri di superare i 70.000 visitatori dello scorso anno nella sola Lambrate. Pur sapendo che c'è crisi, siamo riusciti ad aggirarla, offrendo maggiori spazi ad investitori più piccoli. In questo modo siamo riusciti a garantire la varietà di 135 designer da tutto il mondo”.

Anche a Brera si può già parlare di edizione ben riuscita, come conferma Paolo Casati di Design District: “Sta andando molto bene. La qualità del pubblico è alta: gli addetti ai lavori sono molti di più dei curiosi. Anche i commercianti della zona ne beneficiano, ci chiedono un Fuorisalone al mese”.

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