Salvini sbeffeggia i contestatori che vogliono i migranti della Diciotti: "Glielo mandiamo un bacione?"

Il ministro dell'Interno ha voluto sottolineare che i contestatori contro le sue idee politiche sono in un numero esiguo

Salvini sbeffeggia i contestatori che vogliono i migranti della Diciotti: "Glielo mandiamo un bacione?"

Mentre il governo si scontra sulla nave Diciotti ferma nel porto di Catania, alcuni contestatori provano a far sentire la loro voce. Obiettivo? Cercare di persuadere Matteo Salvini a far sbarcare i 177 immigrati sulla nave della Guardia Costiera. Ma il ministro dell'Interno è stato piuttosto chiaro: "Prima di chiedere lo sbarco dalla Diciotti, forse sarebbe meglio alzare il telefono e chiedere spiegazioni a Bruxelles e agli altri governi europei. Cronache dall'Europa che non c'è". Quindi prima la distribuzione dei 450 migranti sbarcati a Pozzallo nel luglio scorso che invece di essere divisi fra i Paesi europei sono rimasti tutti in Italia, poi lo sbarco. Matteo Salvini sta mandando un chiaro segnale all'Europa, anche se da Bruxelles arrivano timide risposte.

Ora, però, nella diatriba ci si mette pure un gruppo di contestatori. Dopo le solite associazioni umanitarie che hanno protestato questa mattina al molo di Levante del porto di Catania, dei cittadini siciliani si sono presentati vicino alla Diciotti con degli striscioni e cartelloni. Le forze contestatrici, però, erano davvero un numero esiguo, segno che la politica adottata da Salvini è perlopiù condivisa. E così Matteo Salvini non ha perso occasione di scherzarci sopra: "A Catania sono arrivati anche i 'numerosissimi' contestatori che vogliono ancora immigrati... Glielo mandiamo un bacione?".

Il post pubblicato su Facebook dal vice premier ha subito ricevuto migliaia di commenti. E molti ci tengono a rassicurare Salvini: "A Catania questi sono 4 topi di fogna. La città la pensa certamente diversamente e lo dico perché da Siciliano conosco bene il pensiero della mia comunità.

I siciliani si sono rotti le palle di avere quartieri, città, strade piene di nulla facenti che oltre a costare allo stato ed a noi, sono la causa primaria di disordini, delinquenza e anche di molestie".

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