Coronavirus

Così si entra in Sardegna

Dalla mezzanotte del 15 giugno non sono più valide le ordinanze per gli arrivi sull’isola. Ora si seguono le normative nazionali

Così si entra in Sardegna

Cambiano le regole per andare in Sardegna dopo che ieri, martedì 15 giugno, sono scadute le misure regionali con le quali il presidente della regione, Christian Solinas, aveva stabilito, dal 28 maggio scorso, le norme per chi voleva andare in Sardegna. Tali misure restrittive anti-Covid regionali non sono state prorogate e quindi da oggi si seguiranno le normative nazionali utilizzate per tutte le regioni italiane in zona bianca.

La Sardegna riapre ai turisti

Prima dell'imbarco, per i passeggeri diretti in Sardegna non ci sarà più l’obbligo di registrazione sul sito internet della Regione Sardegna, né sull’app “Sardegna sicura”. E neppure quello di sottoporsi al tampone, come invece era previsto dalla normativa regionale precedente che richiedeva appunto il green pass, ovvero un tampone negativo effettuato meno di 48 ore prima della partenza oppure, in alternativa, un certificato che attestasse di essere guariti dal Covid, o anche di aver ricevuto la prima dose di vaccino da almeno due settimane. Inoltre, dal 28 maggio erano anche stati revocati i controlli in porti e aeroporti affidati dal 22 marzo al Corpo forestale regionale. A coloro che arrivavano sull’isola era richiesta la registrazione nel portale “Sardegna Sicura”, e le dichiarazioni sull’avvenuta vaccinazione o sul tampone effettuato entro le 48 ore con esito negativo, che venivano accettate sulla parola e non potevano essere verificate.

L’ordinanza è scaduta a mezzanotte di martedì e non è stata rinnovata dal governatore Solinas. La Sardegna avrebbe quindi deciso di allinearsi con le altre Regioni e, anche sull’Isola, le persone potranno muoversi senza particolari restrizioni, ma seguendo le disposizioni decise a livello nazionale. Sicuramente dietro la decisione presa dalla Regione, anche il voler riaprire ai turisti, come chiesto da molti albergatori e ristoratori preoccupati che restrizioni differenti dal resto dell’Italia potessero non invogliare i viaggiatori a scegliere la Sardegna come meta per le loro vacanze estive. Sarebbe stato un altro pugno in faccia a categorie che hanno già abbastanza sofferto nell’ultimo anno. Vacanzieri e proprietari di seconde abitazioni potranno quindi tornare in Sardegna.

La situazione sull'isola

C’è però da dire che sull’isola sono 24 i nuovi casi di positività al Covid, 1.737 i test in più eseguiti, mentre si registra ancora un decesso. Sono calati i ricoveri in ospedale, mentre resta invariato il numero dei pazienti, sei, in terapia intensiva, dove non si sono verificati nuovi ingressi. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.688 e i guariti in più 126. Sul territorio, dei 57.085 casi positivi complessivamente accertati, 14.939 (+4) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 8.675 (+1) nel Sud Sardegna, 5.163 a Oristano, 10.958 (+3) a Nuoro, 17.336 (+16) a Sassari. Il livello di rischio resta moderato, ed è l’unica regione, a causa di un focolaio ad Aritzo, in provincia di Nuoro, con una cinquantina di contagi e a Valledoria, in provincia di Sassari, dove 15 persone appartenenti a una troupe cinematografica avrebbero contratto il virus.

La variante che preoccupa

Anche la diffusione della variante Delta preoccupa. A Sassari una quindicina di persone ha mostrato una reazione diversa da quella tipica della variante inglese e sono stati sottoposti a tampone. Un primo risultato è già arrivato nei giorni scorsi dall'Aou di Cagliari: il tampone eseguito a un paziente in quarantena nel nord Sardegna avrebbe evidenziato la presenza della variante Delta, quella conosciuta anche come indiana. Questa variante si diffonde molto velocemente, nonostante vi sia un decremento dei casi positivi e la riduzione dell'incidenza in tutto il territorio nazionale. Almeno per il momento l’ordinanza sarda è scaduta e da oggi è possibile quindi andare in Sardegna senza pass, certificazioni o tamponi.

Per il futuro si vedrà.

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