Cronache

"20 metri cubi a persona". Ancora restrizioni per la Sardegna in zona bianca

La Sardegna è la regione con le maggiori restrizioni nonostante la zona bianca: spunta il criterio dei metri cubi a cliente per i ristoranti

"20 metri cubi a persona". Ancora restrizioni per la Sardegna in zona bianca

La Sardegna fa parte del primo blocco di tre regioni ad aver avuto accesso alla zona bianca estiva, quella in cui la ripartenza è ben più tangibile. Era stata anche la prima (e unica) regione a conquistarla la scorsa primavera, quando si parlò di esperimento prova, purtroppo non riuscito. Ora l'isola è pronta a riaprire le porte al turismo, fonte primaria di reddito per una delle regioni più ambite dai vacanzieri nazionali e internazionali. Eppure, nonostante la zona bianca e il rischio epidemiologico basso, la Sardegna è una delle regioni in cui le restrizioni sono mggiori, anche al ristorante, dove dovrebbero sussistere solo il distanziamento di un metro tra i tavoli e le mascherine.

I ristoratori dell'isola, per i quali sta arrivando il periodo di maggior lavoro, sono ora sul piede di guerra per le ulteriori restrizioni imposte al servizio, che vanno oltre quelle indicate dalle linee guida nazionali. In Sardegna, infatti, è stato introdotto il criterio dei metri cubi, secondo il quale al chiuso è necessario garantirne 20 per ogni cliente. Inoltre, l'ordinanza prevede che il ricambio d'aria debba avere un tasso non inferiore a 0,5. "Ciò significherebbe, calcolatrice alla mano, che in un locale di 100 metri quadri e con tre metri di altezza, potranno essere occupati a tavola solo 15 posti", ha affermato Roberto Bolognese, presidente di Confesercenti Sardegna.

"Auspichiamo che si possa al più presto semplificare questa ennesima incombenza e che si possa fare riferimento unicamente a quanto stabilito dai protocolli di conferenza Stato-Regioni e adottate da apposita ordinanza dal ministro Speranza. In ogni caso ci auguriamo che tale ordinanza non venga protratta oltre il 15 giugno", ha concluso Roberto Bolognese. È evidente l'intenzione di non ripetere l'esperienza di un anno fa, quando la Sardegna divenne il maggior focolaio di coronavirus del Paese. Anche per questo motivo il governatore Christian Solinas ha deciso di regolamentare gli ingressi sull'isola. In Sardegna è possibile sbarcare (sia in nave che in aereo) solo dietro la presentazione di un tampone negativo eseguito entro le 48ore precedenti oppure di un certificato di avvenuta somministrazione di almeno una dose di vaccino.

Intanto l'isola di Sant'Antioco, situata nel sud-ovest della Sardegna, è diventata Covid-free. Sia nell'omonima cittadina che in quella di Calasetta, infatti, si avvia a conclusione la campagna vaccinale a tappeto. È una delle mete turistiche più ambite della parte meridionale dell'isola.

Dopo La Maddalena e Carloforte, Sant'Antioco e Calasetta chiuderanno la prima fase del progetto di immunizzazione per le isole minori della Sardegna.

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