Gentile ministro, la ringrazio di avere ricordato lo sconcerto nostro e, stando ai successivi risultati elettorali, degli elettori nel vedere un pezzo di centrodestra prendere armi e bagagli e passare con la sinistra. Ma non è questo il tema e la ringrazio anche di avere risposto al nostro appello: «Alfano, questo è troppo», che abbiamo pubblicato ieri, mostrando le fotografie della sala di attesa, dei bagni e dei locali della questura di Ventimiglia trasformati in un indegno bivacco dagli immigrati in attesa di destinazione. Gente che dorme per terra, cessi divelti e sporchi come neppure le latrine dei soldati al fronte, sporcizia ovunque. Una situazione di degrado igienico sanitario, civile e morale non compatibile con nessuna emergenza in un Paese che è tra le prime otto potenze al mondo.
Le dirò di più. Non la riteniamo direttamente o personalmente responsabile di questo schifo, che temiamo non sia un unicum nel panorama dei commissariati e questure italiane. È che la situazione è sfuggita al controllo del suo governo e a pagare sono non solo i poliziotti costretti a lavorare in ambienti da Terzo Mondo, ma tutti i cittadini. Gli edifici che rappresentano lo Stato sul territorio devono avere un decoro e un'agibilità all'altezza della bandiera italiana che sventola al loro ingresso. Non c'è giustificazione o scusa che tenga. E ci spiace che lei la metta sul piano burocratico formale elencando ciò che è stato fatto. Se il risultato è rappresentato in quelle fotografie l'obiezione è semplice: non è stato fatto abbastanza o non è stato fatto bene. Non c'è altra spiegazione.
Mi sarebbe piaciuto, caro ministro, che lei avesse avuto lo stesso sussulto che abbiamo avuto noi e i nostri lettori. Che è poi quello che ogni giorno hanno i suoi eroici dipendenti costretti a lavorare in un letamaio.
Da uomo, prima che da ministro o leader politico, poteva prendere quelle foto, andare da Renzi e Padoan per dirgli: basta, così non si può più andare avanti. Davanti all'emergenza terremoto non abbiamo esitato a titolare: «Forza Renzi», subendo per questo non poche critiche.
Non mi sono pentito: prima gli interessi degli italiani, poi il resto. Non ci crederà, ma se oggi lei avesse annunciato che da domani a Ventimiglia, e in tutti i commissariati italiani, si cambiava registro non avrei esitato a dire: «Forza Alfano». Peccato, occasione persa.
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