Gorizia «Gorizia è una città piccola, con una popolazione anziana e d'inverno le strade non sono troppo popolate, spiega il sindaco Ettore Romoli aprendoci le porte del municipio. «E una sensazione di insicurezza c'è».
Di chi la responsabilità di questa situazione?
«Della sinistra buonista che governa la provincia, innanzitutto: in autunno è stata aperta una tendopoli sull'Isonzo. Per fronteggiare l'emergenza, si disse: ma servì solo ad attirare nuove persone da tutto il nord Italia».
Il ministro Alfano cosa fa?
«Mi ha promesso aiuto, ma è stato inefficace. Mezz'ora dopo che me ne aveva portati via un centinaio, ne sono arrivati subito altri cento».
Ci sono stati episodi di illegalità?
«Onestamente, no. È più una sensazione sgradevole, sembra di essere a Kabul. Qualcuno si impressiona: c'è un'occupazione dei giardini pubblici, le mamme non portano più i bimbi».
In definitiva, cosa chiedono i sindaci?
«Non vogliamo buttare a mare nessuno: chiediamo solo un'equa ripartizione tra le varie città del Friuli».
Cambierebbe qualcosa, spostandoli?
«Si allenterebbe la pressione. Ma il problema non è accoglierli o non accoglierli: ottenuto l'asilo, molti se ne andranno. Il problema sono i tempi delle procedure: per ogni caso fanno l'istruttoria, poi il rinvio, poi presentano le memorie Ma allora, dico io, date l'asilo a tutti!»
È vero che a Gorizia è più facile ottenere l'asilo?
«Questo non posso dirlo. Certo, pare che i profughi sappiano che la nostra commissione è particolarmente tollerante E poi c'è un'altra questione».
Quale?
«Se
uno viene respinto, ha diritto di opporsi: prima in Corte d'appello di Trieste, dove sta un altro anno; poi in Cassazione, sempre gratuitamente. L'unica è accoglierli subito, risparmiare i soldi e sperare che se ne vadano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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