Cronaca locale

A gennaio l'accusa per molestie: l'assassino dell'anziana poteva essere fermato?

Uno dei presunti killer di Fernanda Cocchi era stato denunciato per molestie su una bambina: il padre si è sfogato in un'intervista tv

A gennaio l'accusa per molestie: il killer dell'anziana poteva essere fermato?

L’omicidio di Fernanda Cocchi avvenuto a Milano il 29 ottobre rivela nuovi dettagli sconcertanti e solleva un interrogativo. La tragedia poteva essere evitata?

Ai presunti killer dell’anziana sarta è stato dato un volto dalle telecamere di sorveglianza della zona, ossia quello di due sudamericani, Mario Abraham Calero Ramirez, peruviano, e Carlos Gabriel Velasco Velasco, ecuadoregno. I due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e, nel caso del primo, il legale Giuseppe Frojo assicura che il suo assistito è estraneo alle accuse. La gip Anna Calabi, nella sua ordinanza di custodia cautelare, li descrive come "soggetti proclivi a commettere ogni reato a scapito della vita umana". In base alle prime ricostruzioni Fernanda, detta Nanda, sarebbe stata uccisa nel corso di una rapina finita male.

Tuttavia su Ramirez pesa l’ombra di un’accusa ricevuta mesi fa. Il 19 gennaio 2021 infatti una coppia di nonni originari dell’Ecuador e il padre di una bambina di 12 anni hanno sporto denuncia contro di lui: nello stesso palazzo in cui viveva la signora Nanda sarebbero infatti avvenute le presunte molestie sessuali ai danni di una ragazzina quando questa aveva 9-10 anni. E la ragazzina ha puntato il dito contro Ramirez.

L'accusa per molestie

La bimba chiamava Ramirez “zio”, dato che i suoi parenti lo conoscevano, e ha raccontato, in un video che il padre ha allegato alla sua denuncia, che l’uomo le avrebbe toccato una gamba e le avrebbe chiesto di andare nel suo letto. Lì le avrebbe abbassato pantaloni e mutande. La piccola non è riuscita a esprimere quando accaduto dopo, limitandosi a definirlo “strano”. Successivamente la madre ha testimoniato che anche lei, da bambina, sarebbe stata molestata da Ramirez.

È stato molto molto duro - ha raccontato il padre della bimba in un’intervista a Quarto grado - Lei me lo ha detto spontaneamente, si sentiva colpevole, pensava di aver fatto qualcosa di cattivo. Tremavo mentre la registravo, ero scioccato, ho provato a farmi forza e registrare quello che diceva”.

Pare che l’uomo, dopo aver raccolto la testimonianza della figlia, abbia cercato di farsi giustizia da sé, venendo fermato dai propri genitori. “Penso che ogni padre che sente che sua figlia dice queste cose vorrebbe distruggere la persona che le ha commesse - ha aggiunto - È una cosa molto brutta e molto pesante, sono dovute intervenire altre persone per fermarmi. I miei genitori hanno avvisato la polizia e sono arrivati lì a fermarmi.

Sono molto scioccato lo vedevo come una persona normale ma non si sa mai cosa nasconde dietro ogni persona”.

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