Coronavirus

La Spagna prova a ripartire: lavoratori non essenziali tornano a lavoro

Milioni di lavoratori non essenziali sono pronti a tornare a lavorare in spagna nella giornata di oggi dopo l'annuncio ufficiale del Ministero della Sanità di domenica

La Spagna prova a ripartire: lavoratori non essenziali tornano a lavoro

La Spagna è pronta a ripartire: il ministero della Sanità ha infatti annunciato che visto i dati è tempo che i lavoratori non essenziali tornino sul posto di lavoro. È necessario che l'economia inizi a ripartire. Nonostante la giornata di sabato abbia visto un incremento di morti, cosa che sta contrastando i dati al ribasso rilasciati dal governo, lo stesso è convinto che si debba ripartire quanto prima. È per questo che nella giornata di oggi i lavoratori non essenziali sono tornati nei loro ruoli. Il Ministero della Sanità aveva aveva detto che avrebbe paralizzato i lavori non essenziali dal 30 di marzo fino al 9 aprile, dopo qualche ritardo però il governo ha deciso che "Chiunque non sia abile a lavorare da casa potrà recarsi a lavoro dopo la pausa pasquale continuando comunque a svolgere la professione con le dovute precauzioni".

Tutti i lavoratori del settore sicurezza, telecomunicazioni e le varie attività commerciali oppure i distributori di cibo e servizi essenziali. Chi lavora nel campo dell'energia elettrica e prodotti derivati dal petrolio. Lo stesso Ministero della Sanità ha successivamente rilasciato delle note e delle istruzioni affinché le varie workplace siano organizzate in maniera tale da garantire sicurezza ai dipendenti. Regole alle quali tutte le aziende dovranno attenersi in modo scrupoloso, si legge sul Dailymail, verranno effettuati anche controlli.

Nella nota il governo della Spagna ha tenuto a specificare anche che nightclub, ristoranti e bar non saranno autorizzati ad aprire. Dovranno infatti attendere alcune settimane prima di poter riaprire le loro porte. I ristoranti potranno soltanto garantire le consegne a domicilio. Lo stato di emergenza spagnolo continuerà fino al prossimo 26 aprile ma il Primo Ministro ha già dichiarato che tale misura potrebbe venire estesa a causa dei dati contrastanti sull'infezione del Covid-19.

Da oggi sono stati dispiegati oltre 35mila militari e uomini della protezione civile per distribuire dieci milioni di mascherine ai viaggiatori da utilizzare sui mezzi pubblici. Il loro uso è raccomandato ma non obbligatorio.

Fernando Grande-Marlaska, ministro degli Interni ha dichiarato che: "La distribuzione delle mascherine è soltanto un supporto per la protezione della salute". Lo stesso ha poi dimostrato perplessità nella decisione del governo di far tornare i lavoratori non essenziali a lavoro, infatti sostiene che il paese si trovi in una fase critica e che non bisogni gettare la sputa ora.

Il Ministro della Sanità Salvador ha comunque chiesto a chiunque presenti i sintomi di non uscire da casa, neanche qualora possa tornare a lavorare.

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