Cronache

Stretta, ma non stangata. Ora c'è il nodo dei controlli

Il governo adotta il pugno duro contro i no-vax, ma ora servono controlli nei ristoranti e sui mezzi di trasporto per non far saltare il sistema anti-chiusure

Stretta, ma non stangata. Ora c'è il nodo dei controlli

Il governo ha confermato la decisione di adottare il pugno duro contro i no vax. Il nuovo decreto approvato dal Consiglio dei ministri stabilisce una linea ben chiara: non colpire i vaccinati e i guariti dalle restrizioni, mentre le limitazioni riguarderanno chi non si è sottoposto alla somministrazione del vaccino. Un sistema anti contagio per salvare le festività natalizie, ma che rischia di essere bucato dai furbetti se non si riuscirà a mettere su un'efficace e minuziosa rete di controlli per stanare chi cercherà di eludere le direttive governative.

Il nodo sui controlli

La grande novità è sicuramente rappresentata dall'introduzione del green pass "base" (cioè quello che viene dato anche a chi fa il tampone) per accedere ai mezzi del trasporto pubblico locale, ai treni regionali e interregionali. Nelle prossime ore andrà inevitabilmente affrontata la questione legata ai controlli. Da sempre è stata denunciata la decisione di chiedere il certificato verde sui mezzi a lunga percorrenza ma non per quelli del tpl, ma adesso è giunto il momento di stabilire in quali modalità mettere in piedi le verifiche.

Il premier Mario Draghi ha fatto sapere che il meccanismo di verifiche potrebbe essere differente rispetto al passato: ha riconosciuto che "i controlli vanno rafforzati" e ha assicurato che le forze di sicurezza "verranno mobilitate in maniera completa, piena". "Per i controlli è stata investita la ministra dell'Interno", ha specificato Draghi. Il nuovo impianto potrebbe vedere coinvolta anche la polizia municipale. Per chi arriva in Italia in macchina si sta pensando a "una serie di controlli a campione", tenendo conto che sono "molto più complicati" rispetto al caso di arrivi in aereo o in treno.

Il discorso dei controlli non potrà certamente sfuggire a bar, ristoranti e palestre. Non solo c'è chi si limita semplicemente a chiedere al cliente se è in possesso del green pass senza controllarne l'effettiva validità, ma in alcuni casi vengono utilizzati passaporti vaccinali appartenenti ad altre persone (soprattutto parenti e amici). Il che riesce soprattutto in quei contesti dove il controllo è rapido e solamente visivo, cioè si guarda il QR code senza scansionarlo con l'apposita applicazione.

I green pass falsi

Il discorso ha assunto un'importanza notevole anche alla luce dei falsi green pass di cui vi abbiamo parlato: nelle chat di Telegram sta circolando un tutorial che fornisce istruzioni per scaricare certificati verdi per una sola dose, per il ciclo completo di vaccinazione e addirittura per un tampone.

Bastano davvero pochi minuti per bucare il sistema, ma così si manda in tilt quella che è la direzione tracciata dal governo: evitare il diffondersi del Coronavirus e salvaguardare i vaccinati da ulteriori limitazioni.

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