Ha suscitato grande indignazione l'episodio di violenze e abusi che è arrivato da Padova. Peter Chiebuka, richiedente asilo nigeriano di 26 anni, è finito in manette per sequestro di persona, violenza sessuale e rapina ai danni di una 22enne della Repubblica Ceca. Un fatto che ha scatenato non solo l'opinione pubblica ma anche (giustamente) le istituzioni.
Subito dopo il fatto erano arrivate le parole dure di Roberto Calderoli. "Fa orrore e raccapriccio la terribile vicenda che arriva dal padovano - aveva tuonato il senatore leghista -. Questo grave episodio, per cui auspico il massimo rigore da parte dei giudici, conferma ancora una volta che tra le decine di migliaia di immigrati africani che ospitiamo come richiedenti asilo ci sono delinquenti e violenti. L'ho già detto e lo ripeto: ma per quale motivo un cittadino nigeriano va ospitato per due anni come richiedente asilo, mantenuto di tutto, quando non ci sono guerre da cui scappare dalla Nigeria?". Una domanda che in queste ore in molti si sono posti.
E ora a intervenire sul caso è anche il deputato della Lega e componente della commissione Esteri della Camera, Paolo Grimoldi. "Presenterò un'interrogazione parlamentare al ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, per sapere perché nessuno ha mai controllato i comportamenti del richiedente asilo - ha dichiarato -. Voglio sapere chi aveva la responsabilità di sorvegliarlo e impedire che commettesse una violenza sessuale. La vicenda di questo nigeriano, ospitato e mantenuto come richiedente asilo nel padovano dimostra il fallimento di questo modello di accoglienza voluto dalla sinistra per arricchire gli amici delle cooperative rosse, loro storico bacino elettorale". Al Gazzettino, il responsabile del centro di accoglienza di Edeco, Lorenzo Boscato, aveva dichiarato di non aver mai avuto "nessun sospetto sulle violenze ai danni della giovane". Mentre da parte di Edeco non ci sono state dichiarazioni riguardo alle modalità di controllo della struttura in cui sono ospitati i richiedenti asilo.
Pochi giorni fa, Peter Chiebuka aveva convinto la ragazza a raggiungerlo a Tribano, nella Bassa Padovana, con una proposta di matrimonio. Era riuscito ad attirarla con false promesse e con le foto che lo immortalavano mentre faceva la bella vita. Macchine, vestiti alla moda, gioielli: su Facebook il giovane nigeriano mostrava una vita ben diversa dalla realtà. E così il richiedente asilo (in programma di accoglienza con pocket money, vitto e alloggio forniti) aveva convinto la 22enne ad andare da lui. Poi l'avrebbe rinchiusa in casa, picchiata e violentata senza pietà per 10 giorni.
"Questo immigrato postava sue foto con auto di lusso e vestiti firmati, altro che il poveraccio che scappava da una guerra
che in Nigeria si combatte solo nelle favole inventate dalla sinistra e andava accolto e mantenuto a spese dei contribuenti italiani - ha tuonato Grimoldi -. Su questa vicenda voglio delle risposte".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.