Studenti assaltano Confindustria: 7 agenti feriti

Dopo aver lanciato uova di vernice contro la sede di via Vela, alcuni giovani hanno forzato il cancello di ingresso ma sono stati respinti dalle forze dell’ordine. Diversi carabinieri e poliziotti sono rimasti feriti

Studenti assaltano Confindustria: 7 agenti feriti

Momenti di forte tensione a Torino tra studenti e forze dell'ordine nei pressi della sede di Confindustria. Dopo aver lanciato uova di vernice contro la palazzina di via Vela, alcuni giovani hanno forzato il cancello di ingresso ed hanno tentato di entrare negli uffici colpendo con bastoni e aste di bandiere le forze dell'ordine poste a presidio del varco.

Tentativo vanificato dal pronto intervento di polizia e carabinieri che sono riusciti a respingere i manifestanti. Nei disordini sono rimasti feriti almeno 6 militari dell’Arma ed un funzionario di polizia. Quest’ultimo è colpito da una bastonata al volto mentre un tenente dei carabinieri è stato ferito a un occhio. Entrambi sono stati portati in ospedale per essere medicati. Gli altri militari dell'Arma hanno, invece, riportato ferite lievi. Il corteo degli studenti, nel frattempo, si è spostato davanti agli uffici del Miur in corso Vittorio.

Nel capoluogo piemontese, così come in altre 39 città italiane, gli studenti delle superiori sono tornati a manifestare contro la scuola-lavoro, dopo la tragica morte di Giuseppe Lenoci durante uno stage e per chiedere un esame di Maturità diverso. Alcune organizzazioni chiedono le dimissioni del ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, e del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.

"Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci sono vittime di un'Italia in cui muoiono tre lavoratori ogni giorno, e in cui si è deciso di mandare gli studenti a lavorare gratis nelle stesse condizioni. Strappiamo e diamo fuoco ai simboli di Confindustria perché sappiamo chi ha voluto una scuola modellata sugli interessi dei padroni", è il grido lanciato nelle piazze dai ragazzi aderenti al Fgc (Fronte gioventù comunista, ndr) che ha organizzato le manifestazioni.

È a Torino che la tensione pare essere più alta. In città nei giorni scorsi sono state occupate numerose scuole. Oggi un lungo serpentone, formato da circa 3mila persone, è partito da piazza XVIII Dicembre per raggiungere le sedi di Confindustria, dove si sono segnalati scontri, e del Miur. In piazza presenti anche i sindacati e gli universitari.

Ad aprire il corteo lo striscione "Contro alternanza maturità e repressione no alla scuola del padrone". "Se non cambierà lotta dura sarà" è , invece, lo slogan scandito dai giovani. Chiuse le entrare della stazione ferroviaria di Porta Susa su corso Bolzano, sul tragitto della manifestazione.

"Gli studenti tornano in piazza perché è inaccettabile che si muoia in scuola-lavoro", ha spiegato Simon Vial, responsabile nazionale del Fgc. “Noi siamo contro questo sistema di iscrizione- ha proseguito- che fa sì che gli studenti siano costretti a lavorare gratis e senza diritti e rischino pure la propria vita".

Augusta Montaruli, deputata torinese di Fratelli d'Italia, ha condannato le violenze accadute in città ed ha criticato duramente il ministro Lamorgese. "Centri sociali che assaltano palazzi e forze dell'ordine messe dietro i cancelli: questo il risultato di un ministro che ha scaricato la responsabilità sugli agenti e che non distingue studenti da facinorosi, limitando vergognosamente i primi e mettendo i tappeti rossi ai secondi anziché isolarli e fermarli", ha denunciato in una nota la parlamentare spiegando che "gli esponenti dei centri sociali che provano a prendere le fila delle manifestazioni studentesche per destabilizzarle non andavano invitati ai tavoli del dialogo ma semmai sgomberati dagli stabili comunali. Askatasuna è ancora lì".

Per

Montaruli "questa situazione inaccettabile, che deriva solo da responsabilità politiche del Ministro ed anche dalle sue parole gli scorsi giorni in Aula, dimostra ancora una volta l'inadeguatezza di Lamorgese".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica