«Troppe aziende italiane del settore vanno all'estero»

ModenaNei primi due mesi di quest'anno il mercato italiano dei veicoli industriali, camion e truck oltre i 35 quintali, ha mandato un forte segnale di ripresa con una crescita del 39,3% rispetto al primo bimestre del 2014, un anno, tuttavia, che ha fatto segnare la decrescita (-64%) più pesante rispetto al 2008, l'ultimo prima della crisi. Su questo scenario prudentemente ottimistico (le previsioni per i 12 mesi indicano un aumento dell'11%) si è aperta la conferenza stampa della sezione Veicoli industriali di Unrae (l'associazione che riunisce le case estere produttrici di auto e camion operanti in Italia) tenutasi a Modena, città che, con l'inizio dell'AutoBrennero, è un simbolo dell'importanza dell'autotrasporto per la nostra Penisola.

Negli ultimi 6 anni il parco dei veicoli pesanti è diminuito del 7% e continua a invecchiare: dei 575mila veicoli circolanti, poco meno della metà (48,4%) ha un'età superiore ai 10 anni (quasi il 10% oltre 20) e, viste le percorrenze medie, affidabilità e qualità delle emissioni risultano compromesse.

A differenza di quanto è accaduto con le auto, il crollo del mercato dei veicoli oltre le 3,5 t va ricondotto solo in parte alla crisi, mentre la causa principale è l'esodo delle aziende di trasporto italiane verso Paesi europei dove fiscalità e costi del lavoro sono decisamente più favorevoli, una delocalizzazione indispensabile per contrastare la crescente aggressiva concorrenza delle aziende dell'Est. Lo ha sottolineato Gianni Codazzi, presidente Veicoli industriali di Unrae e ceo di Man Italia, uno dei nove brand (gli altri sono Daf, Isuzu, Mercedes, Nissan, Renault, Scania, Volkswagen Veicoli commerciali e Volvo) riuniti nell'associazione, evidenziando un dato eloquente: tra il 2008 e il 2014 oltre 5.

200 immatricolazioni l'anno di veicoli che in passato sarebbero stati registrati in Italia sono finite all'estero con conseguente perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e di miliardi per lo Stato. Le case estere promuoveranno quindi un'azione per ottenere nuove norme che riportino il mercato italiano dei truck ai livelli che merita il Paese che rimane il 4° esportatore a livello mondiale.

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