Coronavirus

Il piano per i vaccini non ha messo il turbo: l'Europa corre più di noi

Finalmente è stata raggiunta la soglia delle 300mila vaccinazioni al giorno, in ritardo però di una settimana rispetto ai piani

Il piano per i vaccini non ha messo il turbo: l'Europa corre più di noi

L’Italia sta finalmente accelerando con i vaccini ed è riuscita a raggiungere le 300mila inoculazioni al giorno, in ritardo però di una settimana rispetto al piano vaccinale. Ancora indietro rispetto al resto d’Europa.

L'Italia è indietro con le vaccinazioni

Infatti, come sottolineato da Repubblica, anche se il nostro Paese per ben tre volte negli scorsi giorni è arrivato a quota 300mila somministrazioni, l’Europa corre più veloce. Il 9 aprile, con il 14,4% della popolazione coperta, l’Italia si trovava dietro a Spagna, Germania, Francia e Gran Bretagna. Tenendo comunque conto che quest’ultima ha dati ben diversi proprio perché ha iniziato almeno un mese prima le vaccinazioni rispetto all’Europa. La situazione non cambia anche se si guarda il totale delle inoculazioni per 100mila abitanti. Invece, se si considera la percentuale di persone che hanno ricevuto anche la seconda dose, concludendo in questo modo l’intero iter vaccinale, l’Italia è davanti sia alla Germania che alla Francia. Questo dipende dal tipo di vaccino che è stato usato maggiormente. I paesi che hanno somministrato più vaccini prodotti da AstraZeneca rispetto a Pfizer e Moderna si trovano adesso indietro con i richiami, visto che la seconda dose va fatta dopo tre mesi, un tempo più lungo rispetto agli altri due sieri.

Nella settimana tra il 3 e il 9 aprile la media giornaliera delle inoculazioni ci colloca ancora indietro e, anche rapportando i numeri alla popolazione, la situazione non cambia. Davanti a noi ci sono Paesi come Austria, Belgio e Grecia. I giorni 7, 8 e 9 aprile però l’Italia ha superato le 300mila somministrazioni. Il picco si è avuto giovedì scorso, con 314.763 inoculazioni. C’è da dire che il calcolo della media settimanale, fatto dal sito "Our world in data" dell'Università di Oxford, ha risentito di due giorni, il 4 e il 5 aprile, nei quali sono state eseguite poche vaccinazioni, anche meno di 100mila, proprio perché mancavano le dosi. In ogni caso gli altri Paesi hanno avuto picchi più alti dei nostri. Se prendiamo per esempio la Francia, giovedì ha fatto 430mila vaccinazioni, e venerdì 510mila. La Spagna negli stessi giorni ha superato due volte le 400mila somministrazioni, mentre la Germania ha superato quota 700mila il giorno 8 aprile.

Troppe scorte nei magazzini

Secondo il piano vaccinale del commissario straordinario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo, il nostro Paese dovrebbe arrivare a fine aprile alle 500mila vaccinazioni al giorno. Ancora una volta il generale ha tenuto a sottolineare le priorità che devono essere seguite. Ovvero, prima si deve pensare a proteggere i soggetti anziani e quelli fragili, oltre a terminare coloro che lavorano nella sanità pubblica e privata. Ogni Paese dispone dello stesso numero di vaccini in rapporto alla propria popolazione. Nonostante ciò, l’Italia è indietro. Nei nostri magazzini, come segnalato anche dal generale Figliuolo in una delle ultime riunioni con le Regioni, ci sono molti vaccini non utilizzati, più di 2,5 milioni. Molti di questi sono stati messi sotto chiave per poter fare i richiami, in particolare per Pfizer e Moderna. Il commissario generale ha chiesto di ridurre al minimo le scorte e provvedere a vaccinare più persone.

Per la seconda metà di aprile è previsto l’arrivo di almeno 7 milioni di vaccini.

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