Coronavirus

Il generale ora accelera davvero: "Via a un milione di dosi Pfizer in 24 ore". Cosa cambia

L'ufficio del Commissario per l'Emergenza Covid ha comunicato che la distribuzione delle dosi di Pfizer interesserà 214 strutture sanitarie. Primi effetti della campagna di vaccinazione nelle strutture residenziali

Il generale ora accelera davvero: "Via a un milione di dosi Pfizer in 24 ore". Cosa cambia

Si susseguono le riunioni per predisporre i piani per far partire la campagna di vaccinazione di massa. Obiettivo da raggiungere: 500mila iniezioni al giorno, così che entro la fine di settembre si possa raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. Oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto una riunione con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e con il commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo. Al centro dell'incontro, i temi dell'approvvigionamento delle dosi e la gestione della campagna vaccinale nelle Regioni.

In una nota l'ufficio del Commissario per l'Emergenza Covid ha comunicato che entro le prossime 24 ore circa un milione di dosi del vaccino Pfizer verranno distribuite alle Regioni, interessando 214 strutture sanitarie. "È Il lotto più importante tra quelli consegnati finora nel mese di marzo, e consentirà di dare impulso alla campagna vaccinale nazionale, secondo il piano elaborato dalla struttura commissariale e in accordo con le linee guida del ministero della Salute", si legge ancora nel documento.

Inoltre la struttura commissariale ha annunciato che alla fine del primo trimestre, secondo le previsioni relative agli approvvigionamenti in corso, saranno oltre 14 milioni i vaccini distribuiti alle Regioni. In particolare, il totale di marzo sarà di circa 7,5 milioni di dosi, mentre i parziali cumulati di gennaio e febbraio sono stati pari a 6,5 milioni. Sempre nella nota si evidenzia che il vaccino Pfizer viene somministrato prioritariamente alla persone anziane e a quelle più vulnerabili al Covid19. Ad oggi sono oltre 2,8 milioni le persone fragili vaccinate a livello nazionale, con una tendenza in salita grazie alle ultime consegne.

Dopo la riunione operativa con il commissario Figliuolo e il capo della Protezione Civile Curcio, il premier, nel pomeriggio, ha avuto una riunione con il ministro per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, con la quale è stato fatto un punto preliminare sulle soluzioni che concorreranno a rafforzare la collaborazione e il coordinamento con le Regioni impegnate a dare tempestiva attuazione al nuovo piano vaccinale.

Gli effetti del vaccino nelle Rsa

La strada per uscire dall’incubo Covid è ancora lunga ma nelle strutture residenziali già si iniziano a vedere i primi effetti delle vaccinazioni. Come spiega Repubblica si registra, infatti, un calo sia dell'incidenza della malattia fra ospiti e gli operatori, sia nel numero di residenti isolati, sia nei decessi. Il dato emerge dalla seconda edizione del report di sorveglianza sulle strutture realizzato dall'Istituto superiore di Sanità in collaborazione con il ministero della Salute, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e l'Ars Toscana. Lo studio ha esaminato 833 Rsa, per un totale di 30.617 posti letto disponibili dal 5 ottobre 2020 al 14 marzo 2021. Di queste, 345 erano strutture residenziali per anziani non autosufficienti, per un totale di 15.398 posti letto.

L'incidenza settimanale di Covid-19 nelle strutture residenziali, si spiega nella ricerca, è aumentata notevolmente ad ottobre e novembre 2020, in corrispondenza della seconda ondata epidemica. In particolare a novembre ha raggiunto un picco del 3,2% nelle strutture residenziali per anziani e del 3,1% in tutte le strutture residenziali. Tali numeri sono in linea con quanto osservato nella popolazione generale. Poi l’inversione di marcia. L'incidenza, infatti, si è ridotta dopo l'inizio della campagna vaccinale. Nell'ultima settimana di febbraio e nelle prime settimane di marzo si sono registrati valori sovrapponibili o inferiori della prima settimana di ottobre: 0,6% nelle strutture residenziali per anziani e del 0,5% in tutte le strutture residenziali nella settimana compresa tra l’8 marzo al 14 marzo di quest’anno.

I risultati sono ancora più interessanti se si tiene conto che il dato delle strutture residenziali è in controtendenza rispetto all'andamento dell'epidemia nella popolazione generale che ha mostrato una recrudescenza nelle ultime settimane di febbraio e inizio marzo. In pratica dove si effettuano le vaccinazioni il coronavirus arretra.

Operatori sanitari e residenti strutture residenziali

Il trend riguarda anche l'incidenza di casi di Covid-19 tra gli operatori sanitari delle strutture residenziali: anche in questo caso si è assistito ad un calo di nuovi positivi dopo l'inizio della campagna vaccinale. Osservata anche una notevole riduzione della percentuale di residenti gestiti settimanalmente con procedure di isolamento dopo il via alle iniezioni. Nella settimana che va dall'8 marzo al 14 marzo, il 6,5% dei residenti nelle strutture residenziali per anziani e 5,8% dei residenti in tutte le strutture residenziali sono stati gestiti con procedure di isolamento. Numeri decisamente più bassi rispetto a quelli della settimana compresa tra il 23 al 29 novembre 2020 quando si erano raggiunti i picchi rispettivamente del 16,2% e del 15,3.

La riduzione è stata ancor più evidente quando sono state analizzate le sole procedure di isolamento per Covid-19 sospetto, probabile o confermato. Anche in questo caso i numeri sono chiari: il 2,4% dei residenti nelle strutture residenziali per anziani e 1,8 per cento dei residenti in tutte le strutture residenziali nella settimana dall'8 marzo al 14 marzo, contro un picco del 10,6% e del 9,6% osservato a novembre dello scorso anno.

Altro dato monitorato è quello dei decessi. Il numero di persone decedute ha raggiunto il picco nella settimana dal 9 al 15 novembre, con circa l'1,3% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,9% per tutte le strutture. Poi un calo fino ad un nuovo picco registrato nella prima settimana di gennaio. Un calo nel numero di decessi complessivi è avvenuto tra la fine di gennaio e marzo di quest’anno: nella settimana dall'15 al 21 febbraio il dato si attesta a 0,6% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,4% per tutte le strutture.

Dall'8 al 14 marzo, 0,8% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,5% per tutte le strutture.

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