Il mio caro, adorato e peloso Rex non c'è più. Certo, nell'anno in cui il mondo è devastato dalla pandemia da coronavirus, la morte di un cane passa giustamente in secondo piano.
Ma Rex è stato ucciso, probabilmente con qualche polpetta avvelenata che uno o più delinquenti hanno lanciato oltre il cancello di casa mia. Non riesco ancora a capacitarmi di come si possa uccidere così un pastore maremmano di soli 6 anni. Amo profondamente i cani e, finora, ne ho già persi quattro. Ogni volta è un dolore immenso perché il cane è davvero il miglior amico dell'uomo, a maggior ragione se l'uomo in questione è un disabile. I primi due cani, Lilly e Stella, erano dei collie di taglia media e sono morti di leishmaniosi quando io ero ancora adolescente. Loro due avevano già una certa età ed erano molto malati, mentre il terzo era un bastardino che è morto di vecchiaia. In questi casi si conservano le foto ricordo e si va avanti. Ma, dinanzi a un gesto tanto vile e spregevole, la rabbia ha la meglio su ogni altro sentimento. Rex non ha mai fatto male a una mosca ed era di grande compagnia e conforto per me e per il mio anziano padre. Correva libero, tra il maestoso albero di noci e il piccolo alberello di pere, nel grande giardino della casa in Sardegna in cui sono cresciuto. Io, ormai, vivo stabilmente a Roma da più di quindici anni, ma ogni volta che tornavo era una festa perché, contravvenendo alle consuetudini, Rex entrava in casa e mangiava insieme a noi le ossa del tipico maialetto sardo di cui vado ghiotto.
A causa della pandemia è circa un anno che non torno in Sardegna. Mi mancano molto i miei familiari e sono in fremente attesa del vaccino che mi consentirà di poter di nuovo viaggiare. Stavolta, però, non ci sarà Rex ad accogliermi con le sue enormi zampe che mi poggiava sulle mie spalle, quasi a voler danzare con me. Tutti piccoli gesti che mi riempivano il cuore di felicità e che erano molto importanti per me.
Ripensando ai momenti vissuti insieme a lui viene da chiedermi: ma chi è la bestia? Rex o i suoi assassini? Avranno mai un rimorso di coscienza per quello che hanno fatto? Quando questi delinquenti senza cuore lo hanno ammazzato, a cosa pensavano? Lo hanno fatto per gioco o per chissà quale spirito di vendetta? Erano forse infastiditi dal suo abbaiare e non conoscevano l'esistenza dei tappi per le orecchie? Eh sì, possono sembrare domande stupide, domande che non avranno mai una risposta, ma non c'è nulla di più stupido che privare una famiglia del proprio cane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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