Ancora una polemica sul marchio Pivert di proprietà di un imprenditore romano facente parte di CasaPound.
Questa volta Francesco Polacchi – titolare, appunto, del brand – è finito nel mirino del gruppo Vigevano Antifascista, che protesta contro l’apertura in via del popolo di uno store del brand. Nella cittadina lombarda c’è fermento e – come scrive La Provincia Pavese – sono comparsi numerosi volantini contrari alla novità commerciale che recitano così: "Quel negozio finanzia il fascismo, non lo vogliamo nella nostra città. Pivert è direttamente riconducibile al movimento politico neofascista Casapound".
In seguito, si legge anche: "Polacchi è imputato per tentato omicidio nel 2007 in seguito ad un accoltellamento. Appare in prima fila nelle scorribande dei neofascisti, tra cui aggressioni e blitz contro chi, negli anni, si è opposto al movimento".
Lui, in CasaPound dal 2004 e ora dirigente del movimento politico di estrema destra, si difende così: "Stiamo sviluppando il nostro business aprendo dei negozi. Ho letto il volantino, e ci sono gli estremi per diffamazione: è vero, io sono un dirigente di Casapound e ho iniziato facendo parte del blocco studentesco Casapound. Al di là della politica, nella vita ho deciso di fare l’imprenditore. Non è che se uno è di Casapound non possa lavorare.
Dove sono le tanto sbandierate libertà, le libertà di espressione e così via? Ritengo che questo atteggiamento sia da stigmatizzare, e invito anche il sindaco a partecipare, sabato, all’inaugurazione del negozio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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