Ha contribuito a coniare una delle più note icone laiche del Novecento. Anche se in pochi ricordano il suo nome. Infatti lo scatto più famoso rimane quello di Ernesto «Che» Guevara (1928-1967) mentre fuma il sigaro con aria sorniona. Un sorriso che è quasi un ghigno, lo sguardo lontano, l'avana issato all'angolo della bocca. È del gennaio del 1963 ma si vende ancora oggi a milioni di esemplari su poster, cartoline, magliette. Ma chi la compra quasi mai ne conosce l'autore.
Eppure René Burri, morto ieri a Zurigo (dove era nato nel 1933) dopo una lunga malattia, è uno dei più grandi fotografi del secolo scorso, e non certo solo per il «suo» Guevara. Nella sua carriera ha ritratto giganti della cultura come Picasso, Giacometti e Le Corbusier, stelle del cinema come Ingrid Bergmann e Ursula Andress. Le sue foto non avevano mai l'aria della posa, anzi, rubavano sempre qualcosa. E se i ritratti dei personaggi famosi sono sicuramente il cuore del suo lavoro, quello più appagante, sia in fama sia in denaro, va detto che Burri amava più altre foto. Amava le strade, congelare sulla pellicola la gente comune incontrata, ad esempio, in Vietnam e Brasile. Avendo studiato alla scuola d'arte, era curioso dell'architettura in ogni declinazione. Ha fotografato centinaia di edifici.
La sua decisione di dedicarsi alla fotografia era stata molto precoce seppure di ripiego (voleva fare il regista ma la Svizzera non era il posto giusto). Nel 1950, all'età di 17 anni, entrò alla scuola di fotografia della sua città. Ma probabilmente il suo talento, il suo istinto era già da fotografo. Qualche anno prima appena tredicenne, aveva fotografato il primo ministro britannico Winston Churchill mentre passava su una macchina scoperta durante una visita in Svizzera del 1946. Nel 1955 il suo amico Werner Bischof lo mise in contatto con l'agenzia Magnum dove si presentò con un reportage sui bambini sordomuti. Era dirompente, fu pubblicato da Life , seguita a ruota altre importanti riviste. Entrato a far parte della scuderia Magnum iniziò una intensa attività come fotoreporter in giro per il globo. Furono i suoi anni più intensi. Tra i tanti lavori, spiccano quello del 1963 su Picasso e successivamente quelli su Giacometti e Le Corbusier. Sempre nel 1963 realizzò il ritratto di Fidel Castro e quello di Guevara. Nella seconda metà degli anni Sessanta e negli anni Settanta fece moltissimi scatti in Egitto, Israele, Vietnam e Beirut.
Nel 1982 ebbe la consacrazione diventando il presidente della Magnum Photos. Poi arrivarono quelle ufficiali: nel 1991 venne nominato Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere dallo Stato Francese e nel 2004 venne realizzata una grande retrospettiva itiinerante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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