La guerra al terrorismo come non l'avete mai letta

La guerra al terrorismo come non l'avete mai letta

Un mondo ridotto all'osso. Un mondo descritto come ve lo descriverebbe il colonnello Nathan R. Jessep, quello che viene sbattutto in galera da un Tom Cruise avvocato nel film Codice d'onore . Ci sono i buoni, le pecore. Ovvero i democratici e frignoni occidentali. Ci sono i cattivi, i lupi. Ovvero i terroristi di varia natura che non hanno altro in mente che far fuori le pecore e i loro alleati. Poi ci sono i cani da guardia. Quelli che le pecore le difendono, quelli che hanno capito che per tenere in piedi libertà e democrazia, a volte, bisogna sporcarsi le mani.

Questa in sintesi è la radice di una serie di romanzi che, negli Stati Uniti, ha avuto successo e adesso approda in Italia, a partire da Caccia al lupo (editore tre60, pagg. 302, euro 13,90). Il loro autore, Don Mann, è stato un membro del seal team six, ovvero la squadra d'élite dei Navy seals americani che hanno «terminato» Bin Laden. Nei suoi libri Mann racconta avventure, tecniche e modalità operative di questi super soldati. Il ritratto che ne esce è, a detta di esperti del settore, molto credibile. Ad esempio Chris Ryan -scrittore inglese e ex sergente dei SAS- recensendo Don Mann: «Scrive come parla un soldato - dritto al punto. È una bomba». Caccia al lupo parte con un incursione in Pakistan che potrebbe proprio ricordare l'attacco che ha posto fine alla vita del capo di al-Qaeda. E racconta anche il versante meno noto dell'attività dei Seals che sono molto meno formali dei rangers, dei berretti verdi e di molte altre forze speciali. Operano in nuclei piccolissimi fatti di specialisti che per molti versi sono veri e propri atleti. Passano parte del tempo in giro per il mondo a scalare, correre, affrontare deserti o imparare lingue. La disciplina interna è relativamente poco militare. Il corso di addestramento produce una scrematura tale che i «superstiti» sono fondamentalmente dei pari. Ma alla fine non è questa la cosa più interessante dei libri di Don Mann. Alla base c'è una filosofia davvero lapidaria.

Alle volte contro certi terroristi esiste una sola via e si deve andare per le spicce. Mann lo descrive con un cinismo che per noi europei è stupefacente. Però, vedendo l'evoluzione di certi fenomeni come Isis, viene da pensare che almeno abbia il coraggio di scrivere le cose come stanno.

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