Cultura e Spettacoli

I «pezzi» unici sul giovane Benito, socialista e mangiapreti

I «pezzi» unici sul giovane Benito, socialista e mangiapreti

Il primo passo del sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, coraggioso, non c'è che dire, è stato quello di aprire una mostra che si snoda attraverso le salette su due piani della casa natale di Mussolini. Inaugurata a fine settembre scorso, continuerà fino al 31 maggio (ma forse sarà prorogata, visto il successo non chiassoso e non polemico dell'evento). L'inizio dell'esposizione è al piano terreno, dove in origine si trovava il laboratorio del padre Alessandro, un fabbro, per proseguire al primo piano, dove ci sono le stanze dell'abitazione, un tempo privata, della famiglia. I documenti in mostra sono circa 200, molti inediti: lettere, cartoline, fotografie, giornali, opuscoli (tra cui i violenti scritti anticlericali del futuro Duce). Tutto il materiale (con due eccezioni), proviene dall'archivio privato di Franco Moschi, di Predappio, che possiede una collezione di 35-37mila pezzi. Chi scrive l'ha visitata, eccezionalmente, grazie alla gentilezza del proprietario. Ed è qualcosa di unico: un vero museo che spazia dai documenti ottocenteschi sulla famiglia Mussolini ai primi giornali socialisti, dai manifesti originali del Futurismo ai ritratti e busti più belli, e rari, del Duce. E poi biglietti, tessere, foto inedite, guide sulla Romagna dell'epoca, le veline originali con gli articoli scritti a macchina dal Duce e corretti a mano da Donna Rachele, libri e riviste ormai introvabili...

Di tutto ciò, come detto, uno spicchio (duecento pezzi) sono esposti alla Casa natale, nella mostra che ha nel comitato scientifico, tra gli altri, Maurizio Ridolfi, professore di Storia contemporanea all'Università della Tuscia, Vittorio Emiliani, con alle spalle una vasta saggistica su Mussolini e il fascismo, lo stesso sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, e Giancarlo Mazzuca, attuale direttore del quotidiano Il Giorno e autore con Nicholas Farrell del libro Il compagno Mussolini (Rubbettino, 2013).
LM

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