Un amore d'altri tempi, tra due giganti del cinema che fu: l'elegantissimo e shakespeariano Laurence Olivier e la imprevedibile e fragile Vivien Leigh. Una favola hollywoodiana, e quindi per adulti. Una relazione partita in gran segreto (ma si sa quanto durano i segreti delle star), di cui si è chiacchierato molto e che fece saltare in aria ben due matrimoni. Quello assai precoce della Leigh con un avvocato di 13 anni più vecchio di lei, Herbert Leigh Holman, e quello di Olivier con l'attrice Jill Esmond. Come sia iniziata la liaison , sul set del film Elisabetta d'Inghilterra (1936) dove i due erano amanti per finzione scenica, è noto. Come sia finita anche: un matrimonio complicato interrotto nel 1960. Vivien soffriva il talento del marito e il fatto che le critiche spesso si accanissero su di lei quando i due lavoravano in coppia. E la sua ansia si trasformò in disturbo bipolare. Ci furono ospedali, tradimenti di lei, la rottura.
Ma ora di questo pezzo di storia del cinema è diventata pubblica la trama più profonda, quella che è sfuggita ai paparazzi. Nel corso degli anni, anche dopo essersi lasciati, i due si sono scambiati centinaia di lettere appassionate. Lettere finite negli archivi del «Victoria and Albert Museum». Ora ben duecento di quelle missive sono state rese pubbliche e riprese dai più importanti giornali inglesi come il Guardian . Alcune sono piuttosto «bollenti». In una lettera non datata, che secondo i curatori dovrebbe essere del 1938 o 1939, Olivier scrive alla Leigh del suo travolgente desiderio per lei: «Mi sono svegliato con un furioso desiderio di te, amore mio... Buon Dio, quanto ti volevo. Forse tu nel frattempo ti stavi accarezzando da sola...». E non è il solo caso in cui nelle lettere di quel periodo il futuro lord non lesina sui dettagli intimi: «Sono seduto qui nudo, con le mie parti intime avvolte nelle tue mutandine. La voglia di te è così intensa».
Ma non era solo una questione fisica. E i rispettivi coniugi se ne resero conto. Nel febbraio del 1940 Jill Esmond si arrese all'evidenza, concedendo il divorzio a Olivier. E lo stesso fece Holman con Vivien Leigh. Nell'agosto dello stesso anno i due attori si sposarono. «Se ci fossimo amati solo con i nostri corpi suppongo che sarebbe andato tutto bene - ha scritto in un'altra lettera Olivier -. Invece ti amo con molto di più, ti amo con l'anima». Ma la cosa più interessante è che anche quando le cose iniziarono ad andare male l'affetto tra i due divi non finì. Così Olivier, dopo il loro divorzio e nonostante i tradimenti: «Hai affrontato la situazione nobilmente e coraggiosamente...
sono così dispiaciuto, veramente dispiaciuto che tutto questo sia stato un simile inferno per te». L'inferno però non finì: la salute pericolante della Leigh la portò alla morte nel 1967. Diceva a tutti che la sua vera vita era stata quella con «Larry-boy», in arte Laurence Olivier.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.