Più acerbi che giovani Gli esordi di Salinger

Arrivano anche in Italia le tre storie dalla travagliata vicenda editoriale (si trovano solo on line). Prove generali, non sempre riuscite, del romanzo più famoso

Più acerbi che giovani Gli esordi di Salinger

A rrivano in Italia tre racconti inediti di J.D. Salinger, lo scrittore statunitense che tutti conoscono per Il Giovane Holden : un autore diventato di culto, letto ogni anno da centinaia di migliaia di lettori in tutto il mondo, che per questo libro ha sacrificato tutta l'esistenza con una vita a (s)comparsa. Ormai nel mito la sua riservatezza: svelata solo dalla riuscitissima biografia di Shane Salerno uscita lo scorso anno in Italia per Isbn editore e dal documentario pubblicato in dvd da Feltrinelli. Un uomo che voleva scomparire dal mondo e dalla sua stessa famiglia: persino nel suo studio, dove si rifugiava anche per settimane intere, aveva affisso un cartello con la raccomandazione a moglie e figli di «bussare alla porta solo in caso di incendio». Nessun libro di J.D. Salinger - scomparso nel 2010 - è stato più pubblicato dopo l'inizio degli anni Sessanta, da quando lo scrittore si ritirò dalla vita pubblica.

Questi I Giovani- Tre Racconti (in libreria dal 12 marzo per Il Saggiatore) sono stati scritti tra il 1940 e il 1944 da un Salinger poco più che ventenne. Sono stati riscoperti e pubblicati lo scorso anno negli Stati Uniti con il titolo Three Early Stories da Devault-Graves, un piccolissimo editore che li ha persino stampati in digitale e che si vanta di esserci riuscito grazie ad «alcune scappatoie legali». Tutti i libri inediti di Salinger, infatti, sono blindatissimi dagli eredi: sono ancora cinque, tra cui un romanzo che sarà pubblicato il prossimo anno in Italia da Einaudi.

I racconti tradotti da Il Saggiatore - casa editrice che ha il merito di fare un lavoro immenso con un catalogo sempre più corposo di pilastri della letteratura e della poesia italiana e straniera - in realtà, sono dei raccontini. A essere interessanti, per i cultori dello scrittore, sono più le vicende editoriali che ruotano attorno alla loro genesi e a un personaggio del panorama letterario degli anni Trenta: Whit Burnett. Burnett fonda la rivista Story nel 1931 (prima uscita aprile-maggio) con la moglie Martha Foley a Vienna. Nel 1933 la redazione della rivista si sposta a New York. Nel numero di marzo-aprile 1940 Burnett pubblica il racconto di debutto di Salinger The Young Folks per 25 dollari. Poco dopo Salinger presenta a Burnett il secondo racconto Go See Eddie (la storia di un'egocentrica femme fatale che seduce chiunque le giri intorno, solo per sfuggire alla noia), che però viene rifiutato sia da Story che da Esquire . Alla fine del 1940 Go See Eddie viene pubblicato nella rivista City Review dell'università del Kansas, dopo che Salinger viene accolto nell'agenzia letteraria Harold Ober Associates. Il terzo racconto, Once a Week Won't Kill You , viene pubblicato su Story nel 1944, nel numero di novembre-dicembre. Si tratta di un racconto che Salinger scrive mentre sta combattendo sul fronte europeo e che, non a caso, racconta la partenza di un soldato americano per la guerra e delle sue preoccupazioni per un suo possibile non ritorno.

Dal 1940 Burnett esorta Salinger a scrivere il romanzo che, dopo infinite vicissitudini, sarebbe in seguito diventato Il giovane Holden . Ma nel 1942 Salinger parte per la guerra e Burnett si fa sempre più impaziente: vuole a tutti i costi un romanzo. Salinger è però prima di tutto uno scrittore di racconti più che di romanzi: propone dunque di costruire il proprio libro proprio come summa di diverse storie brevi, che chiama chapters o stories . Nel marzo 1944 ha già scritto sei racconti (i six chapters ), ma è più propenso a pubblicarli separati l'uno dall'altro piuttosto che in un'unica opera. Nel 1946, Burnett scrive a Salinger, che si trova in Germania, ammettendo per la prima volta che l'antologia di racconti sarebbe servita a far conoscere lo scrittore al pubblico prima dell'uscita del romanzo su Holden Caulfield, vero scopo di Burnett stesso. Ma poco dopo, quando Salinger torna negli Stati Uniti, Burnett gli comunica che non può più finanziare l'antologia: il progetto si rivela di nuovo un fallimento e i rapporti tra i due iniziano seriamente a incrinarsi.

The Young Folks è il primo racconto pubblicato di Salinger ed è anche l'unico degno di considerazione dei tre. Siamo nel 1935 e la protagonista Edna vuole conoscere il mondo, frequenta i cocktail party della New York di quegli anni, ma è un'idealista e vorrebbe un mondo più puro e amichevole. Come in fondo, all'inizio, lo voleva anche Salinger. Uno degli scrittori più letti al mondo, ma anche l'autore del romanzo più sopravvalutato. Il romanzo che gli ha dato la fama lo ha trasformato in un «Giovane Holding». Questi racconti ne sono la prima prova geenerale. Perché Il giovane Holden è il Che Guevara della upper-class pre-globalizzata. Malgrado il consenso, il romanzo, pur nella sua perfezione stilistica, a livello di contenuti è quanto di più banale e riciclato si possa leggere. Salinger ci ha propinato un personaggio che nella sua ribellione è consolatorio. È forse questa la ribellione adolescenziale? Un perdere senza perdersi?

Se così fosse sarebbe davvero come ha scritto Houellebecq: «L'adolescenza è la vita, prima non c'è niente, dopo solo il ricordo…». Un po' triste come prospettiva, no?

Dove sono I turbamenti del giovane Torless ? Che fine hanno fatto Le memorie di un pazzo di Flaubert? Perché nessuno

legge più Malcom di James Purdy? Queste sono letture di formazione perché lontane da Il Giovane Holding che invita a ribellarsi. Dalla parte del silenzio. Come questi tre racconti. Giovani. Ma vecchi.

twitter: @gianpaoloserino

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