Più libri, più liberi: la scommessa dei editori indipendenti negli anni della crisi

Quattrocento espositori, 60 mila titoli, 280 appuntamenti, 140 iniziative in 50 luoghi della città. Autori internazionali, talenti italiani, esplorazioni tra fumetto, musica e arti visive. Più grande, ricca e indipendente che mai, dal 6 al 9 dicembre torna a Roma la Fiera della piccola e media editoria

Più libri, più liberi. Se l’equazione regge, vuol dire che l’Italia è messa proprio male, visto che da noi i cosiddetti "lettori forti", quelli che di volumi ne consumano almeno uno al mese, sono appena il sette per cento della popolazione adulta. E la crisi certo non aiuta. Infatti, mentre i grandi gruppi in qualche modo si arrangiano, i titoli pubblicati dai piccoli e medi editori hanno fatto registrare negli ultimi dodici mesi un calo del cinque per cento.
In questo quadro sconfortante torna al palazzo dei congressi di Roma, dal sei al nove dicembre, la fiera nazionale della piccola e media editoria. La rassegna, che si chiama appunto con parecchio ottimismo “Più libri, più liberi“, è giunta alla sua undicesima edizione. Il titolo scelto quest'anno è “Tutte le forme di scrittura“: con 280 appuntamenti di vario genere, la manifestazione vuole <aprirsi> alle diverse forme del racconti e della narrazione.
Quattrocento espositori, 140 iniziative, cinquanta location esterne. <Abbiamo voluto rilanciare la fiera - spiega il direttore Fabio Del Giudice - trasformandola in una rete di eventi che pervada la città. Oltre agli stand tradizionali, ci sarà una programmazione off, in collaborazione con cinema, teatri, biblioteche, musei, sedi istituzionali. Un serbatoio di idee, sfide, riflessioni e proposte per rilanciare il libro ai tempi della crisi>. Tra le novità un programma curato da Silvia Barbagallo, “Anche questo è un libro“, che vuole stimolare <le contaminazioni tra generi>.
Si comincia il sei, con la lectio magstralis di Massimo Cacciari. Gli ospiti arriveranno da tutto il mondo e racconteranno storie forti, uniche, coraggiose. Tra le altre, il racconto di una vita spesa a investigare sulle condizioni delle classi più deboli (il veterano del giornalismo d’inchiesta europeo Günther Wallraff), la drammatica testimonianza della crisi greca (Christos Ikonomou), il battito delle nuove voci della narrativa di origine africana (Moussa Konaté, José Eduardo Agualusa, Yvan Sagnet).

L’Italia risponderà con una squadra di autori consolidati (Andrea Camilleri, Massimo Carlotto, Marcello Fois, Marco Malvaldi, Dacia Maraini…), di saggisti autorevoli (Giorgio Agamben, Alfonso Berardinelli, Luciano Canfora) e con protagonisti di discipline espressive che sempre più spesso nell’odierno panorama contaminato e multimediale si incrociano e dialogano con la parola scritta: dal cinema (Nanni Moretti, Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo, Steve Della Casa) alla musica (Gianmaria Testa, Vasco Brondi, Pierpaolo Capovilla), dal fumetto (Lorenzo Mattotti, Zerocalcare) alla poesia (Patrizia Cavalli).

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