La grave crisi politica che sta attraversando il nostro Paese ha molte cause. Una delle più importanti è senz'altro da individuarsi nella delegittimazione dei partiti. La partitocrazia è in Italia un male di vecchia data, che oggi ha però raggiunto una degenerazione mortale per il sistema politico. È dunque logico che da più parti si guardi con attenzione ad altre esperienze, dove questo male è stato contenuto, se non debellato. Una di queste esperienze è rappresentata dalla Francia, il cui impianto politico e istituzionale funziona molto meglio di quello italiano. Stiamo parlando naturalmente di quel sistema nato nel 1958 per opera di Charles de Gaulle con la Costituzione della Quinta Repubblica e la sua successiva modifica istituzionale del 1962, concepita per istituire l'elezione diretta del suo presidente. Viene ora messo a disposizione degli studiosi un importante lavoro storiografico, già dato alle stampe alcuni anni fa, ma ora rivisto e arricchito alla luce degli ultimi sviluppi politici: Gaetano Quagliariello De Gaulle, (Rubbettino, pagg. 656, euro 36). Il valore dell'opera consiste nel fatto che essa non è soltanto la migliore monografia italiana sul generale francese e sul gollismo, ma è anche una guida istruttiva che ci aiuta a capire le vicende di casa nostra. L'autore ha infatti premesso un saggio introduttivo dal titolo significativo: Quel che De Gaulle mi ha insegnato sulla storia d'Italia. Si tratta di un approccio comparativistico, che pone a confronto il percorso storico delle due nazioni, specialmente il periodo dal secondo dopoguerra fino ai nostri giorni. È possibile vedere così le differenze e le analogie che hanno caratterizzato la storia italiana e quella francese.
Analogamente all'Italia, la Francia della Quarta Repubblica aveva una costituzione per molti versi affine alla nostra e un sistema parlamentare che vedeva la presenza di partiti politici simili, ovvero socialisti, comunisti, democratici e liberali. Diversamente dall'Italia, la Francia aveva però De Gaulle, vale a dire una personalità politica che era stata capace di restituire al Paese quella unità nazionale persa con la rovinosa sconfitta del 1940 e la successiva capitolazione.
È però la questione algerina che fa del generale un politico carismatico e un riformatore delle istituzioni. Per Quagliariello il segreto di De Gaulle sta nella «depoliticizzazione delle istituzioni», nel senso che, con l'elezione diretta del presidente della repubblica, esse vengono liberate dall'occupazione dei partiti e dai loro ricatti, perché il potere sovrano dei cittadini decreta a chi assegnare la direzione dello Stato.
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