Il pubblico di Roma premia le «Dee» di Palin

Cala il sipario sulla Festa del Cinema di Roma, che avendo eliminato concorso e passerella, lascia l'ultima parola al popolo capitolino. Così gli spettatori assegnano il Premio del Pubblico al film indiano Angry Indian Goddesses di Pan Nalin, cineasta autodidatta del Gujarat, che nel 2001 firmò Samsara : pare sia uno dei 25 indiani residenti nel mondo che infiammano l'orgoglio dell'India. Il verdetto è stato raggiunto tramite sistema elettronico online: con la scusa della cinefilia diffusa e della sobrietà, non si sono invitati i costosi Vip che affollano le giurie internazionali. Svetta così, su una rassegna magari un po' mesta, ma non avara di titoli interessanti (da Walk a The Room , fino a Legend ) un film con donne indiane anticonformiste, mentre a Bollywood i ruoli femminili non abbondano certo. «Sono lieta che un film coraggioso, in grado di far luce sulla condizione femminile in India, abbia ricevuto il massimo gradimento dei nostri spettatori», dice Piera Detassis, presidente della Fondazione Cinema per Roma.

E se il neodirettore della kermesse, Antonio Monda, si augura che le «dee arrabbiate» del film vincitore arrivino pure sui nostri schermi, il bilancio finale d'una «festa» assai poco festosa ha un retrogusto amarognolo: 21 per cento in meno di biglietti venduti, rispetto al 2014 (ma è «colpa» di una sala in meno e di un giorno in meno, spiega Monda) e 20per cento in meno sull'incasso complessivo. La sensazione è che lo show debba andare comunque avanti perché in ballo ci sono alcuni stipendi interessanti: replica dal 13 al 22 ottobre 2016.

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