La sfida coraggiosa di fare "Cultora"

A Roma ha da poco aperto i battenti una libreria che lavora solo con case editrici indipendenti

La sfida coraggiosa di fare "Cultora"

Un’altra idea di libreria è possibile. L’esempio concreto ci arriva da Roma, dove ha da poco aperto i battenti la libreria Cultora, che ha eliminato la pressante catena dei grandi distributori e lavora solo con case editrici indipendenti.

Questa nuova ed interessante realtà è nata dal sito letterario Cultora.it, un portale italiano di informazione culturale. Ilgiornale.it ha incontrato Francesco Giubilei, 24 anni, direttore editoriale delle case editrici Historica e Giubilei Regnani, autore di diversi libri (il primo a soli 15 anni) e proprietario della coraggiosa libreria.

Come e con chi nasce l'idea del sito letterario Cultora.it?

Cultora nasce con l'obiettivo di creare un portale di informazione culturale indipendente aggiornato quotidianamente con news e approfondimenti di letteratura, cinema, media, tecnologie e arte. Il sito nasce dalle case editrici Historica e Giubilei Regnani di cui sono direttore editoriale insieme al mio socio Giorgio Regnani. Ad oggi collaborano una sessantina di giornalisti e scrittori e il sito è diretto dal giornalista Daniele Dell'Orco.

Da questo progetto nasce anche una libreria vera e propria...

A dicembre abbiamo inaugurato a Roma in Via Ferdinando Ughelli 39 (zona Appio Latino) la libreria Cultora che, oltre ad essere una libreria e spazio eventi, è anche la redazione del sito e delle case editrici. La libreria nasce con l'obiettivo di offrire ai nostri lettori un luogo fisico perché crediamo che oggi più che mai sia necessario riscoprire il valore dei libri cartacei e, nell'epoca di internet, l’importanza del rapporto umano.

La libreria lavora solo con case editrici indipendenti. Perché questa scelta tanto coraggiosa quanto rischiosa?

Essendo editori, ancor prima che librai, conosciamo tutte le problematicità a cui vanno incontro gli editori per fare arrivare i libri in libreria. Innanzitutto per quel che riguarda la distribuzione che trattiene una percentuale sul prezzo di copertina altissima, in secondo luogo per le scelte delle grandi librerie che preferiscono dare spazio ai soliti autori ed editori. Una scelta che comprendiamo se si tratta di librerie di catena ma che è ingiustificabile per le librerie indipendenti. Invece di differenziarsi, si sono omologate alle grandi librerie provando a competere sullo stesso terreno ma con armi impari. Il risultato è sotto gli occhi di tutti con la moria delle librerie che negli ultimi anni ha caratterizzato il panorama culturale italiano.

La tua concezione di libreria?

Un luogo vivo, dinamico, un piccolo cenacolo letterario in cui poter dialogare, incontrarsi, parlare di letteratura e cultura. Credo sia fondamentale riscoprire il ruolo del libraio come quella figura in grado di consigliare il lettore e non come un commesso che non conosce e non ha letto i libri presenti in libreria. Una figura che conosce il catalogo degli editori che sa qual è il libro giusto da proporre, che non consiglia i libri pubblicizzati in televisione o dalle solite testate ma che fa un attento lavoro di scouting e ricerca.

Aperta da poco più di un mese avete già organizzato importanti eventi culturali. Quali sono i prossimi?

Le presentazioni e gli eventi sono centrali nel modello della libreria Cultora, organizziamo ogni settimana 2-3 presentazioni. Sabato 6 febbraio Annalisa Terranova presenterà “L'altro MSI. I leader mancati per una destra differente”, mentre sabato 13 febbraio presenteremo “L'odio politico” di Vincenzo Ciampi. Sulla pagina facebook “Libreria Cultora” si trovano tutti gli eventi aggiornati settimanalmente.

Ci saranno altre librerie Cultora in giro per l'Italia?

L'obiettivo è quello di esportare il format della libreria Cultora di Roma

in altre città. Stiamo già lavorando per un punto vendita su Bologna nel 2017 e in seguito anche Milano. Vorremmo creare una piccola catena di librerie indipendenti basata sui criteri che animano il punto vendita romano.

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