Via libera dei sedici ministri finanziari dell’Eurogruppo al piano d’aiuti, di dimensioni senza precedenti, per la Grecia. Sul piatto l’Europa e il Fondo monetario internazionale hanno messo 110 miliardi (80 miliardi i Paesi euro e i restanti 30 miliardi il Fmi) in tre anni. Nel 2010 i Paesi euro contribuiranno con un massimo di 30 miliardi. I primi versamenti arriveranno a breve scadenza, e comunque prima del 19 maggio quando verranno a scadenza quasi 9 miliardi di debito greco. Il tasso d’interesse sul maxi-prestito non dovrebbe discostarsi dal 5% circa.
L’intesa raggiunta ieri sera, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Junker, sarà ratificata dai capi di Stato e di governo dei sedici Paesi a moneta unica in una riunione straordinaria, venerdì 7. Ma non si potrà tornare indietro. «Sia gli sforzi di Atene che l’entità degli aiuti - ha ricordato il commissario europeo all’Economia, il finlandese Olli Rehn - sono senza precedenti». I greci, ha aggiunto, dovranno prepararsi a diversi anni di sacrifici, ma supereranno questo momento. Per quest’anno si prevede una forte recessione, con un calo del pil del 4%. Ma il caso Grecia è «unico», ha aggiunto Rehn, e non si replicherà in altri paesi dell’area.
Nessuna voce contraria si è levata nel corso del vertice di Bruxelles. «È un buon accordo», ha commentato il nostro ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. La «fetta» italiana degli aiuti 2010 arriva sino a 5,5 miliardi di euro: nei prossimi giorni il governo varerà un apposito decreto legge. Anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, ha preso atto con favore il programma di austerità greco: «È molto solido», ha detto, ricordando che è dovere di tutti difendere la stabilità della zona euro nel suo complesso. «È la nostra missione - ha spiegato Schauble -: quanto meglio adempiremo a questo compito, tanto meglio sarà per l’Europa e per i contribuenti tedeschi». Da Berlino, il cancelliere Angela Merkel, si impegna a sbloccare i fondi (8,4 miliardi per il solo 2010) per il salvataggio entro venerdì, quando il provvedimento dovrebbe essere approvato dal Parlamento. Ma la Grecia, aggiunge il ministro dell’Economia, Rainer Bruederle, dovrà applicare il piano «alla lettera». Tuttavia, ha precisato il ministro delle Finanze greco, George Papacostantinou, «non ci sentiamo sotto tutela, e rimborseremo tutto, fino all’ultimo euro».
Il capo missione del Fondo monetario ad Atene giudica «credibile» il piano di aggiustamento varato dal governo Papandreu. La possibilità di una ristrutturazione del debito greco «non è stata mai nemmeno discussa» e i fondi dell’Ue e del Fmi, aggiunge, arriveranno «ben prima della scadenza del 19 maggio». Dieci miliardi del pacchetto finiranno in un fondo a cui ricorrere, se necessario, per la stabilizzazione delle banche greche.
Anche la Banca centrale europea giudica con favore il programma di dura austerità approvato da Atene. Il presidente Jean-Claude Trichet prevede un «ripristino della fiducia» dei mercati verso Atene.
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