Intervenire contro il diabete in modo precoce e adeguato, per riportare e mantenere i valori della glicemia nella normalità e ridurre il rischio di sviluppare le temutissime complicanze. Un'azione tempestiva, permetterebbe inoltre di abbattere anche i costi sanitari legati al trattamento della patologia. Basti pensare che oggi, dei 9,22 miliardi di euro spesi allanno dal Servizio sanitario nazionale per i cittadini diabetici, ben oltre il 75 per cento, viene impiegato per curare proprio la malattia in fase avanzata e le sue complicanze (malattie cardiovascolari, neuropatia, retinopatia,insufficienza renale).
In Italia si contano più di 3 milioni di persone colpite da diabete ed oltre un 1 milione che non sa di esserlo. Cifre in continuo aumento, nel Paese e in tutto il mondo. «Il costo della malattia diabetica è in costante crescita nellambito di una spesa sanitaria che in Italia da diversi decenni aumenta, più di quanto non riesca a crescere leconomia»,spiega il dottor Enrico Torre, diabetologo, esperto di economia sanitaria, presso l U.O.diabetologia e malattie metaboliche Genova - Ponente. «Tra i costi sanitari per la malattia diabetica, al primo posto vengono i ricoveri ospedalieri (che incidono per il 55 per cento), seguiti dai costi sociali per la gestione della cronicità (39 per cento), poi vengono le cure ambulatoriali e da ultimo i farmaci (insieme coprono il 29 per cento). Questi ultimi dovrebbero essere visti più come una risorsa, in grado di contenere i costi di questa patologia, piuttosto che come voce di spesa». A livello epidemiologico, le complicanze ogni anno, portano circa 75mila italiani con diabete a subire un infarto, 18mila un ictus, 20mila insufficienza renale cronica, 5mila lamputazione degli arti inferiori e 18mila al decesso. Anche limpatto economico non è da meno. «Facciamo riferimento a due studi clinici europei - aggiunge Torre - dai quali è emerso che i costi per degenze nei pazienti diabetici risultano triplicati in presenza di complicanze cardiovascolari e salgono di 5,5 volte se ad esse si aggiunge anche un danno di natura microvascolare (retinopatia, nefropatia).
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