Dai docks sulla Senna alle brasserie La Parigi che i turisti non conoscono

Dai docks sulla Senna alle brasserie La Parigi che i turisti non conoscono

Parigi, atto secondo. Se avete già visto il Louvre e la Tour Eiffel, se avete già scarpinato a Montmartre e vi siete regalati una cena da Georges - ristorante di tendenza sul tetto del Centro Pompidou - adesso è il momento di cambiare pagina: una passeggiata lungo la Senna fino a un serpentone verde fresco di vernissage; una sosta a un petit museo privato a un passo dagli Champs-Élysées; lo shopping da Merci, versione parigina del milanesissimo Corso Como 10; i passages couverts, serpentine di vetro e acciaio piene di antiquari e gallerie d'arte, create nell'Ottocento per le passeggiate (con shopping) delle ricche dame borghesi. La scoperta della Parigi atto secondo comincia da lì, dalle suggestive gallerie dove la camminata ha il sapore d'altri tempi, dove i turisti non vanno ma che i parigini adorano. I più eleganti sono il Passage Jouffroy (fra boulevard Montmartre e rue de la Grange-Batelière), Galerie Vivienne (tra rue des Petits-Champs e rue Vivienne), Galerie Colbert al 6 di rue des Petits-Champs. Siamo a un passo dalla Senna, con le passerelle in pietra di Pont Neuf e Pont des Arts, con i palazzi eleganti che guardano sull'Île de la Cité, dove svetta Notre Dame, e la minuscola Île St-Louis.
Se dalla Senna si cammina verso Gare d'Austerlitz si arriva a una new-entry fresca di vernissage, i Docks-Cité de la Mode et du Design (www.paris-docks-en-seine.fr). Uno spazio industriale in degrado che lo studio parigino Jakob + Macfarlane (lo stesso del ristorante Georges) ha sventrato, restaurato, rivestito di una struttura leggera di vetro serigrafato e acciaio, dipinto di verde e aperto alla città con l'obiettivo, sono parole degli architetti, di «creare una sorta di palazzo-passeggiata». Non saranno i passages couverts, ma l'idea non è così lontana.
Infatti questa fabbrica manifatturiera dei primi del Novecento, oggi arricchita di ristoranti, un caffè-giardino sul tetto, atelier di design, cinema all'aperto e l'Istituto Francese della Moda, è l'ultimo, felice caso di recupero e trasformazione che l'amministrazione ha regalato ai parigini. Fino al 7 ottobre ci sono le due mostre del Musée Galliera, attualmente chiuso per restyling ma con un fitto calendario di eventi sparsi per la città, entrambe dedicate alla moda: Comme des Garçons-White Drama, un mélange di abiti bianchi rinchiusi in gigantesche bolle di plastica trasparente, e quella, elegante, sofisticata e tutta sui toni del nero, di Cristóbal Balenciaga.
Moda anche da Merci, il concept store al 111 di boulevard Beaumarchais, nato come charity shop e diventato uno degli indirizzi più trendy per lo shopping. Si trova nel Marais, elegante quartiere pieno di atelier di designer, ristoranti, caffè, piccoli musei come quello dedicato a Picasso. Il museo da non perdere però è un altro, il Jacquemart André, al 158 di boulevard Haussmann, a pochi minuti dall'Arco di Trionfo (www.musee-jacquemart-andre.com). Un'elegante casa nobiliare che gli stessi proprietari, Edouard André e Nélie Jacquemart, hanno pensato, arredato, amato, riempito di capolavori e donato alla città. È piena di sorprese. Come lo scalone in marmo che ricorda un teatro, come il giardino d'inverno, come la collezione di tele del rinascimento italiano (Paolo Uccello, Botticelli, Perugino, Mantegna) e i capolavori del Settecento francese. Delizioso il caffè-pasticceria sulla terrazza, da segnare in agenda la mostra sul Canaletto che è stata inaugurata il 14 settembre al secondo piano della maison.
Una cena o un pranzo nelle due brasserie storiche cittadine, Le Procope, dove andavano Voltaire e Robespierre (13 rue de l'Ancienne Comédie, www.procope.com, menu a partire da 20,90 euro) e Bofinger (5 rue de la Bastille, www.bofingerparis.com, menu da 28,50 euro) che quando è stata inaugurata, nella seconda metà dell'Ottocento, era l'unica in città a servire birra. E per sentirvi ancora più parigini, invece dell'hotel prenotate una casa. Un elegante appartamento su tre piani in rue Boursault- Champs-Élysées, o un atelier d'artiste a Montmartre. Proposti entrambi da Homelidays, la più importante società francese di affitto case (www.homelidays.it), sono più charmant e più economici dell'albergo: ospitano fino a 7 persone e costano a partire da 800 euro a settimana.
Variante anche sul tema viaggio: in alternativa all'aereo la capitale francese si può raggiungere con il Tgv (www.tgv-europe.com), in partenza tre volte al giorno dalle stazioni di Milano e Torino. Le tariffe partono da 25 euro a tratta, e c'è il vantaggio di non fare code al check-in e di arrivare direttamente in centro città. Per altre informazioni: Atout France, www.franceguide.

com.

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