Oltre centonovantamila visitatori in un mese: questi in numeri dell'ultima mostra promossa da Eni a Palazzo Marino, sede del comune di Milano. Accadeva nel dicembre dello scorso anno, e il capolavoro che «costrinse» milanesi e turisti a mettersi in fila in piazza della Scala era la «Donna allo specchio» di Tiziano proveniente dal Museo del Louvre. Le stesse code si erano registrate l'anno precedente, con l'esposizione del San Giovanni Battista di Leonardo, anch'esso prezioso pezzo della collezione del noto museo francese.
Il fascino discreto dei due dipinti di George de La Tour ha tutte le carte in regole per replicare il successo di pubblico delle passate edizioni: quest'anno è infatti la volta di un artista forse meno noto in Italia e riscoperto dalla critica solo nei primi anni del Novecento dopo quasi tre secoli dai suoi lavori, ma per consentire una maggior comprensione del suo valore artistico Eni ha promosso una mostra dove sono esposte ben due sue opere.
Molto si è detto dell'accordo di partnership tra la società del Cane a sei zampe e il Louvre: Eni sostiene mostre, eventi e giornate di studio del museo e si affianca alla nota istituzione francese per realizzare mostre uniche nel loro genere, come quella ora in corso a Palazzo Marino. Uno degli aspetti più originali di questa mostra su de La Tour consta nella ricchezza dei progetti legati alla didattica e alle scuole. Lucia Nardi, responsabile delle iniziative culturali di Eni, spiega: «Abbiamo riflettuto molto su come interessare davvero gli studenti di tutte le età, dalle elementari passando per le medie e arrivando alle superiori: abbiamo voluto investire sul pubblico giovane». Due gli elementi che caratterizzano l'offerta formativa: multimedialità ed edutaiment, ovvero la didattica che strizza l'occhio al coinvolgimento dei visitatori. Da segnalare, a questo proposito, i laboratori promossi da Eniscuola nelle scuole primarie del territorio, nati per avvicinare i bambini all'arte di de La Tour. I laboratori in classe prevedono la presentazione della vita e delle opere dell'artista seicentesco attraverso uno speciale kit didattico con immagini, oggetti e materiali utili ai bambini per ricostruire l'atmosfera del tempo. Il kit, animato da un educatore specializzato, ha contenuti divertenti e interattivi, per un incontro originale e stimolante con il mondo dell'arte. In un secondo momento, il laboratorio stimola i bambini a sperimentare tecniche e materiali per realizzare una loro opera d'arte che esprima ciò che hanno compreso (tutte le informazioni, anche per le prenotazioni dei laboratori in classe, su www.eniscuola.net).
Per i bambini che si recheranno in mostra con le loro famiglie è stato pensato invece un apposito pieghevole, ricco di spunti e domande utili per stimolare il dialogo tra genitori e figli sui quadri esposti. Delizioso, il racconto ideato da Luigi Dal Cin e illustrato da Chiara Carrer dal titolo «Nel cuore della notte»: è una favola, con tanto di stickers, che incanta grandi e piccini ed è capace di evocare interessanti riflessioni sul rapporto genitori-figli a partire dalle immagini dei due dipinti in mostra.
Il portale www.eniscuola.net presenta diversi strumenti digitali pensati per i ragazzi delle medie e delle superiori, fruibili gratuitamente da tutte le scuole che non potranno recarsi in mostra: in collaborazione con l'editore Giunti, sono on line delle lezioni multimediali su George de La Tour e sulla sua pittura. Dinamiche, coinvolgenti, interattive, queste «lezioni» coniugano qualità e divertimento «per offrire anche ai ragazzini delle scuole secondarie di primo grado, che vivono un'età molto complessa, strumenti didattici adatti alla loro età e capaci di catturare la loro attenzione» spiega Lucia Nardi. Molto interessante, infine, il progetto per gli alunni delle scuole superiori realizzato dagli studenti del Liceo Scientifico «Ettore Majorana» di Brindisi, uno dei centri di eccellenza della cosiddetta 'scuola 2.0' in Italia: i learning objects (video, test, documenti multimediali) creati dagli stessi ragazzi rappresentano l'avanguardia della didattica digitale.
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