DATI ALLARMANTI

A quasi un anno dalla tragedia della centrale atomica giapponese di Fukushima provocata dal terremoto e dal maremoto di Sendai e del Tohoku dell’11 marzo 2011, alti livelli di radioattività sono stati ancora recentemente rilevati nei comuni delle zone di evacuazione intorno alla centrale, con un picco accertato di 470 millisievert l’anno nella città di Futaba. Il dramma che colpì centinaia di migliaia di persone, quindi, continua a essere ben vivo non soltanto nella memoria, ma anche nella vita quotidiana dell’intero Paese. Un dramma cui lo scrittore e giornalista William T. Vollmann ha dedicato il libro-reportage «Zona proibita. Un viaggio nell’inferno e nell’acqua alta del Giappone dopo il terremoto» (Mondadori), da martedì nelle librerie.

Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero dell’Ambiente nipponico, a seguito di misurazioni effettuate dal 7 novembre al 16 gennaio, diverse letture hanno indicato valori oltre i 50 millisievert annui, pari a un livello considerato inabitabile nello schema di nuova classificazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica