A decidere è il travel manager

Difficile capire se la crisi abbia influenzato negativamente il settore dei viaggi d’affari. In attesa che l’Osservatorio sul Business Travel fornisca i dati del 2008, con l’aiuto di una esperta del settore come la condirettrice di Turismo d’Affari, Paola Olivari, tracciamo un quadro di quello che sta accadendo. «L’industria italiana ha grande interesse ad acquisire nuovi prodotti ma anche a esportare know-how a afferma la Olivari - è dunque inevitabile che ci sia un orientamento verso l’estero. L’Italia, del resto, leader di una serie di servizi, oltre a volgere l’attenzione verso Paesi come India e Cina, si sta orientando verso l’Africa continentale, che ha fatto schizzare l’incremento dei viaggi d’affari in percentuali da doppia cifra. Dal 2006 al 2007, il totale assoluto dei viaggi è aumentato del 7,2%». Per l’Europa, l’Osservatorio presenta una realtà nella quale la crescita più importante si ha nei viaggi verso la Germania (15%). Importante per la dimensione assoluta è anche il calo dei viaggi verso la Francia (-4%), che rimane comunque la prima destinazione per piccole imprese italiane. Del resto, la pmi, soprattutto in tempo di crisi, deve allargare il suo orizzonte andando a investire in queste operazioni di mercato. «È vero - dice la condirettrice di Turismo d’Affari- la vivacità sul mercato estero garantisce una buona riuscita dell’operazione e un profitto indotto. «Per quanto concerne, invece, la tendenza - aggiunge - c’è stato un evidente incremento delle trasferte sul lungo raggio e, inevitabilmente, un allungamento dei pernottamenti». Tutto, comunque, richiede un’attenta programmazione e un buon budget. Proprio per realizzare questo intento, all’interno delle aziende si sta consolidando sempre di più il ruolo del travel manager, persona preposta a ottimizzare le risorse a disposizione con un occhio alla qualità e l’altro al portafoglio.
«Il travel manager è un ruolo emergente che gioca sulla sua abilità di coordinare le esigenze dell’azienda, volte anche al risparmio, e la necessità per l’operatore di arrivare a destinazione nelle migliori condizioni. Non è semplice mantenere questo equilibrio tra diverse variabili ma avvalendosi di una valida Travel Management Company, queste nuove figure professionali riescono a massimizzare le prestazioni dei viaggiatori e a rispettare, grazie a prezzi convenzionati, la mission aziendale».

Va tenuto presente, però, anche la realtà delle imprese di piccole dimensioni che difficilmente stipulano contratti con Travel Management Company preferendo rivolgersi direttamente alle grandi catene alberghiere. Va poi detto che dal primo settembre scorso, imprese e professionisti possono detrarre interamente l’Iva sulle spese sostenute in relazione a servizi alberghieri e di ristorazione.

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