da Roma
I sì sono 161, i no 120, ma la notizia stavolta forse sono gli otto senatori dellUdc che si astengono. Per il resto, tutto come previsto: il Senato in terza lettura approva il provvedimento, accogliendo le modifiche votate il 26 luglio alla Camera e che hanno cambiato completamente pelle al contrastato articolo blocca-processi. Il pacchetto-sicurezza diventa così una legge dello Stato.
Tocca a Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl a Palazzo Madama, dare voce alla soddisfazione della maggioranza. «Finalmente una svolta storica per la sicurezza e la tutela dei cittadini dopo limpotenza della sinistra - dice -. Abbiamo approvato un decreto che inasprisce le norme contro i clandestini, contro la mafia, contro chi guida in stato di ubriachezza e sotto leffetto di droghe. Una legge che rende più rapidi i procedimenti per i reati di più grave allarme sociale, mentre include per gli immigrati laggravante della clandestinità». E adesso, aggiunge Roberto Maroni, «sarà più facile prevenire e contrastare la microcriminalità diffusa nel territorio».
La prossima settimana il ministro dellInterno firmerà i decreti attuativi sullutilizzo dei militari e sui nuovi poteri ai sindaci nel settore sicurezza, mentre il primo agosto arriveranno a Palazzo Chigi le norme sui ricongiungimenti familiari e il diritto dasilo. «Mi auguro - commenta Maroni - che il Parlamento approvi quello che resta del pacchetto dopo la pausa estiva».
Di tuttaltro avviso Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd. Il testo, spiega, «dopo la riforma della norma sulla sospensione dei processi», è migliorato. «Però laggravante per limmigrazione clandestina per noi è incostituzionale. Non si capisce infatti quale sarebbe questa particolare pericolosità che nasce esclusivamente dal fatto di non avere il permesso di soggiorno. Ti può essere scaduto quello di studio o di lavoro da qualche giorno, puoi essere una badante irregolare, ma questo non vuol dire che sei un criminale incallito, come ad esempio chi si sottrae più volte allordine di espulsione».
Felice Casson, ex magistrato e capogruppo dei democratici in commissione Giustizia, ritiene che il provvedimento sia «lennesima operazione di facciata perché va in controtendenza rispetto allobiettivo dichiarato dal governo, che collocherebbe sicurezza e difesa in cima alle priorità dellesecutivo».
Secondo i dipietristi, nonostante il taglio dellarticolo blocca-processi, il testo finale del decreto è addirittura peggiorato. «Con questa legge - sostiene Luigi Li Gotti, capogruppo dellIdv in commissione Giustizia - i reati aumenteranno». Infine, lastensione del gruppo Udc-Svp.
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