Deficit rabberciato grazie ai risparmi sulle buche stradali

Michela Giachetta

Tempo di elezioni, tempo di bilanci. Se per l’esito delle elezioni bisognerà aspettare il 28 maggio, per quanto riguarda i bilanci il Comune si mette avanti e presenta il suo. È stato illustrato ieri, infatti, il bilancio sociale di mandato, che contiene i risultati complessivi raggiunti dall’amministrazione capitolina nel quinquennio 2001-2005. Quella che emerge è una fotografia della città: il documento mostra in che modo sono state impegnate le risorse finanziarie disponibili, quali le attività messe in piedi, le infrastrutture, i servizi e gli investimenti realizzati.
Il Comune dà di sé un’immagine «a colori»: «Abbiamo risanato il bilancio, ridotto il debito, la crescita economica è competitiva, ci sono più turismo e più cultura», dichiara il sindaco. Ma qualche scatto sfocato c’è: «Si deve migliorare la manutenzione della città - specifica Veltroni -. Speriamo si creino le condizioni per avere le risorse necessarie». Eppure il denaro per welfare e cultura è stato trovato: sono questi i fiori all’occhiello dell’amministrazione capitolina, il cui «valore aggiunto» ha oggi segno positivo. Si tratta degli «utili» della giunta Veltroni, ottenuti dalla differenza fra proventi e costi di gestione: il valore aggiunto è passato da 1.530 milioni del 2001 ai 1.950 del 2005. Il totale degli investimenti dell’amministrazione ammonta, invece, a sei miliardi di euro: 2,5 derivanti dall’assunzione di prestiti, 1,4 da contributi e 2,1 da entrate proprie e da avanzi di amministrazione. A queste bisogna aggiungere le risorse, pari a 1,8 miliardi, messe a disposizione dalle principali aziende municipalizzate. La maggior parte degli investimenti sono stati utilizzati per viabilità e trasporto (3,1 miliardi di euro), territorio e ambiente (1,3 miliardi), scuola (320 milioni), cultura (248 milioni) e politiche sociali (201 milioni). Ma qualcosa che colpisce c’è, soprattutto nel settore del trasporto pubblico. Secondo quanto si legge nel documento, infatti, «il 56 per cento dei romani si muove coi mezzi privati, il 26 per cento a piedi e solo il 18 per cento si affida ai mezzi pubblici». E a chi fa notare al sindaco che degli investimenti fatti per la manutenzione stradale non c’è percezione nella città, Veltroni risponde: «Non credo sia così. Abbiamo evitato di mettere toppe nelle strade decidendo, invece, di rifarle completamente». «Certo - aggiunge - abbiamo messo in atto il 15 per cento degli interventi previsti, spendendo 347 milioni, ma per rifare il manto stradale dell’intera città servirebbero 2 miliardi di euro».
Parla di «bilancio senza cuore», il candidato a sindaco Gianni Alemanno. «È triste constatare che chi ha governato per questi anni non ha definito un programma specifico per Roma e si trova a enumerare azioni che avrebbe fatto per una qualunque città in modo spersonalizzato e generico - sottolinea Alemanno - al punto che il bilancio sociale non è l’ispiratore del bilancio amministrativo, ma un suo sottoprodotto, su cui oggi si cerca di avere il benestare dei cittadini». «Il nuovo strumento di rendicontazione e trasparenza amministrativa - ha, infatti, spiegato l’assessore al Bilancio, Marco Causi - dovrà affiancarsi e integrare da oggi in modo stabile il tradizionale bilancio di esercizio».

«Peraltro - conclude il candidato a sindaco della Cdl - il resoconto complessivo presentato da Veltroni non è nemmeno positivo, se si pensa a grandi temi irrisolti come l’aumento del costo sociale del pendolarismo dei lavoratori, causato dall’inefficienza del trasporto pubblico e dalle carenze infrastrutturali di Roma, come l’aumento dell’inquinamento atmosferico o, ancora, come la cattiva amministrazione del patrimonio immobiliare».

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