PalermoS'infittisce il giallo sul delitto dell'avvocato Enzo Fragalà, il penalista colpito a bastonate all'uscita del suo studio e morto dopo tre giorni di agonia. Nell'inchiesta si fa sempre più concreta l'ipotesi che a colpire sia stato un uomo legato alla mafia, forse assoldato di recente proprio per colpire il legale. Per quale motivo non si sa, anche se forse saranno le carte professionali della vittima a fornire una motivazione concreta, visto che la pista professionale è oramai quella più accreditata.
Dopo l'esito negativo degli esami del Ris che hanno scagionato il primo indagato, il profumiere di 50 anni, nell'indagine spunta il nome di un'altra persona. Si tratterebbe di un palermitano di 32 anni che, secondo gli inquirenti, sarebbe legato alla cosca mafiosa di Porta Nuova, il mandamento dove ricade lo studio di Fragalà. Dalle indiscrezioni si parla insistentemente di un giovane di 32 anni, con numerosi precedenti per rapina, ma che non sarebbe mai stato, a differenza dell'altro indagato, cliente dell'avvocato.
Gli investigatori dei carabinieri sono arrivati a lui dopo avere ricevuto una denuncia anonima. Si tratta di un giovane alto quasi due metri e quindi con una corporatura compatibile con quella dell'assassino, descritto dai pochi che hanno assistito alla scena come un uomo molto imponente. La sua foto è stata mostrata a uno dei testimoni, ma il riconoscimento non sarebbe stato risolutivo. C'è da dire però che la scena del crimine data l'ora tarda (era buio), non ha mai offerto la possibilità di un riconoscimento preciso visto anche che il sicario che ha colpito col bastone vestiva un giubbotto nero e indossava un casco, seppure aperto dello stesso colore.
Ieri mattina il procuratore aggiunto Maurizio Scalia ha smentito l'esistenza di una nuova iscrizione sul registro degli indagati oltre a quella del commerciante sospettato e poi scagionato dagli esami del Ris. «Formalmente - ha spiegato - non abbiamo proceduto ad alcuna iscrizione, né notificato un nuovo avviso di garanzia».
Alcuni indumenti, un giubbotto, delle scarpe e un casco da moto e lo scooter di proprietà del nuovo sospettato sarebbero già in mano dei carabinieri e non è escluso che nei prossimi giorni saranno inviati a Messina per essere sottoposti ad accertamenti.
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