Demanio «Servono nuove regole per le concessioni»

Sospendere la riscossione dei contributi per le concessioni demaniali fino a settembre e stabilire nuove disposizioni per il settore. Lo chiede Cesare Cursi, presidente della Commissione Industria e Turismo di Palazzo Madama, che ha presentato proprio ieri un ordine del giorno sul decreto legge a sostegno dei settori industriali in difficoltà economiche. Una misura che interessa centinaia di operatori balneari e piccole imprese a Roma e nel Lazio.
«Stante la crisi del settore turistico - spiega il senatore - occorre prevedere nell’ambito del primo provvedimento utile, disposizioni urgenti e ritenute ormai indifferibili, volte a stabilire la sospensione della riscossione dei contributi dovuti per le concessioni demaniali fino al 30 settembre 2009 e definire una nuova disciplina regolamentare per la materia. Disposizioni, che peraltro erano state inserite nel decreto per settori industriali durante l’esame da parte delle commissioni ma non sono state poi recepite nel maxiemendamento sul quale è stata posta la fiducia».
Per Cursi il governo deve fornire soluzioni adeguate per risolvere la questione della determinazione dei canoni per le concessioni marittime e definire l’intero quadro normativo del settore, ridimensionando il contenzioso pendente per il demanio marittimo e assicurando nel contempo il gettito erariale derivante dai relativi rapporti concessori.
«Nel testo soppresso - aggiunge Cursi - in particolare era stata prevista l’emanazione da parte del governo entro il 30 settembre 2009 di un espresso regolamento, volto a tutelare i rapporti concessori in corso, ad evitare disparità di trattamento in danno di quanti gestiscono attività balneari e a precisare l’esatta definizione delle pertinenze commerciali».
«Si assicurava inoltre - ricorda il senatore - uniformità di applicazione della riduzione del canone concessorio e una diversa e più ampia classificazione delle aree demaniali, nonché, compatibilmente con le esigenze di bilancio e a invarianza del gettito complessivo derivante dal settore specifico, misure dei canoni di concessione più contenute.

Era previsto infine un allungamento dei termini di durata delle concessioni a fronte di una rideterminazione del canone in misura non inferiore al 5 per cento e la definizione in maniera univoca del criterio dell’amovibilità delle strutture realizzate sui beni demaniali dati in concessione».

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