Se il numero di nomi utilizzati per indicare, nelle diverse realtà territoriali, la ex Festa de LUnità, fruttasse denaro, il Pd non avrebbe, in Trentino Alto Adige, il problema di come avviare la campagna elettorale per il rinnovo, a ottobre, del Consiglio regionale. E invece la fantasia non paga. Così, mentre a Trento ci sono in cassa appena settemila euro (non sono arrivati i finanziamenti di Margherita e Ds), nel resto dItalia è tutto un proliferare di feste. Già, «feste», o «festa»: il termine, al plurale o al singolare, è lunico denominatore comune delle iniziative col marchio Pd. Sì, perché quanto al resto, per la denominazione è un tripudio di varianti sul tema, a seconda che prevalga la componente «democratica» o quella nostalgica dell«Unità» che non cè più. Un guazzabuglio, che rende comprensibile perché Prodi si sia defilato: «Sto benissimo - ha detto meglio di un anno fa, anche se non sono andato via per stare meglio. Io sarei anche rimasto»
Il sospetto che la «base» non avesse le idee chiare sul da farsi è nato anche agli organizzatori. Non a caso, sul sito del Pd, insieme ai loghi scaricabili, ci sono anche le regole di utilizzo. Ma la fantasia non ha limiti. E il risultato sono oltre dieci denominazioni diverse. Le più diffuse sono Festa del Pd, Festa del Partito democratico, Festa democratica, Festa de LUnità del Partito democratico nota anche nella variante Festa de LUnità per il Partito democratico. Non manca chi resta fedele alla tradizione: accade a Grignasco (Novara) dove levento è Festa de lUnità e basta, e ad Alessandria, dove cè la Festa de lUnità - 60 anni di Costituzione. La palma della fantasia va ai toscani, che hanno coniato anche Festa dei Democratici-LUnità, Pd in Festa per lUnità democratica, Noi democratici.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.