Denise è una bella bimba castana di quindici mesi con due codini e tanti strilli. Benedetti strilli, per la sua mamma è un piacere sentirli. La piccolina è nata con due malformazioni congenite che non solo la lasciavano senza fiato , ma che ne hanno messo a repentaglio la vita. Precisamente un restringimento completo delle vie respiratorie nel tratto di passaggio tra laringe e trachea ed una fistola, ovvero un forellino, tra esofago e trachea che, ironia della sorte, ha permesso una parziale ventilazione nei primi istanti di vita. Solo uno straordinario intervento chirurgico alla Mangiagalli le ha consentito di respirare bene e di avere una vita normale. Si tratta di unoperazione che non è mai stata effettuata su un bimbo così piccolo comera Denise il 28 gennaio scorso. Il professor Lorenzo Pignataro, direttore dellunità operativa di Otorinolaringoiatria, ha dovuto aspettare che raggiungesse i 6 chili di peso.
Ci sono voluti cinque mesi durante i quali Denise è stata tenuta in vita grazie alla tracheotomia che le era stata praticata subito dopo la nascita quando da un ospedale milanese era stata trasferita alla clinica di via Commenda. Finalmente raggiunti i 6 chili e cento grammi il 28 gennaio la piccola paziente è stata portata in sala operatoria «per una resezione laringo-tracheale per ripristinare le vie aeree ostruite e la chiusura della fistola tracheo-esofagea», spiega il professor Lorenzo Pignataro, direttore dellunità operativa di otorinolaringoiatria che a distanza di dieci mesi può tirare un sospiro.
Lintervento chirurgico, durato tre ore e mezzo, è perfettamente riuscito. I medici sono contenti, la mamma di Denise ancora di più naturalmente ma il calvario della piccolina non finisce qui. Per altri due mesi e mezzo deve restare ricoverata alla Mangiagalli per essere sottoposta a pratiche riabilitative complesse. «Per ben cinque giorni - precisa Edoardo Calderini - la bimba è stata immobilizzata con dei farmaci che paralizzano la muscolatura, usati abitualmente in sala operatoria in modo che i due monconi della porzione tracheale e di quella laringea rimanessero in trazione. Una situazione che ci preoccupava non tanto per le piaghe da decubito ma perchè non potendo respirare e tossire era a rischio di polmonite. Ed un focolaio era comparso sulle lastre ma non è stato un problema». «A Denise poi - aggiunge Fabio Mosca, direttore dell'unità di neonatologia - è stato posizionato per undici giorni un tubo tracheale e la bambina è tornata a respirare autonomamente».
Dopo i due mesi e mezzo di riabilitazione Denise è andata a casa dove laspettavano oltre a mamma Cira il papà e due fratelli. Ma è solo dopo i controlli di luglio e quelli dei giorni scorsi che i medici della Mangiagalli sono tranquilli e soddisfatti per i risultati ottenuti al punto di renderli pubblici.
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