Diciannove ore di attesa per volare alle Maldive

Diciannove ore di ritardo. Forse non è un record, ma certamente nemmeno il modo migliore per iniziare la vacanza. Oltre duecento turisti che sarebbero dovuti partire da Fiumicino per Malè, capitale delle Maldive, con un volo Eurofly schedulato alle 22,30 di lunedì sera, sono riusciti a decollare soltanto alle 17,45 di ieri. Colpa di un guasto tecnico apparentemente banale che, come specifica l’ufficio stampa della compagnia aerea, «è stato immediatamente individuato» ma ha richiesto l’attesa del pezzo di ricambio da Airbus. «Nel frattempo - ricorda Eurofly - il personale ha assistito i 244 passeggeri fornendo loro spiegazioni e offrendo una cena in aeroporto». Il volo è stato quindi riprogrammato per le 3 di notte. Ma quando il pezzo è arrivato, i tecnici Eurofly si sono accorti che non era «conforme alle richieste». Quindi nuova richiesta, nuova attesa e l’arrivo del pezzo, stavolta giusto, alle 13,45 di ieri.
In tutto questo tempo i passeggeri (tra i quali diversi bambini) sono passati da una moderata delusione a una rabbia sempre più cieca, tanto che, dopo qualche scatto di ira particolarmente violento, il gruppo di sfortunati aspiranti passeggeri è stato guardato a vista da una pattuglia della Polaria di Fiumicino. E in pochi si sono goduti l’imprevisto lusso di una notte in un albergo a cinque stelle vicino allo scalo offerta da Eurofly. «Questo contrattempo ci farà perdere due giorni di vacanza», dice sconsolata Daniele Parisi, di Ponza, in viaggio di nozze. «È una vergogna quello che è successo - si sfogano Marco e Sabrina, due fidanzati romani - da ieri (lunedì, ndr) sera alle 20 siamo praticamente rimasti qui fino alle 5 con la speranza che l’aereo decollasse. Alla fine ci hanno trasferiti, a spese dell’Eurofly in un albergo qua vicino e alle 14,30 siamo tornati di nuovo in aeroporto. Sfiniti e amareggiati per avere già perso due giorni di tempo». Tra i turisti anche un passeggero che, per la stanchezza e lo stress, ha avvertito un lieve malore ed è stato prontamente soccorso dai medici in forza nel pronto soccorso dello scalo romano. Per fortuna qualcuno l’ha presa con filosofia, scherzandosi e godendosi l’imprevista popolarità garantita dalla troupe inviata da Striscia la Notizia. «Sono cose che possono succedere - risponde Marco Veneruso, un passeggero, napoletano - così come si guastano le auto, si possono rompere anche gli aerei, pazienza, abbiamo fatto il tour dell’aeroporto con tanto di pernottamento all’Hilton».
La scorsa settimana 281 turisti italiani di ritorno dalle vacanze a Malindi erano rimasti bloccati all’aeroporto di Mombasa, in Kenya, per un guasto al carrello dell’Airbus A-330 della stessa Eurofly. Ed erano sempre Eurofly i due aerei che lo scorso 11 aprile piantarono in asso 400 turisti che dovevano rientrare dalle Maldive.

«Ai vertici Eurofly converrebbe forse andare in chiesa e farsi benedire, vista l’assurda serie di disagi che in pochi giorni ha colpito gli aerei della compagnia», ironizza Carlo Rienzi, presidente del Codacons, secondo il quale, però, «Eurofly deve indennizzare automaticamente i viaggiatori bloccati a Roma non con un risicato bonus, ma con un risarcimento per i danni morali e materiali subiti».

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