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Dieci regole per aiutare i bambini allergici e le loro famiglie a vivere meglio

In Italia il 10 per cento dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale. Un vero e proprio boom che interessa tutti i paesi sviluppati. Se ne parla all'ospedale Bambin Gesu in occasione della V Giornata nazionale del bambino allergico.

Dieci semplici regole per aiutare i bambini allergici a crescere meglio. Sono quelle stilate dagli esperti e presentate all'ospedale Bambino Gesù per la V Giornata Nazionale del bambino allergico, organizzata in collaborazione con ALAMA (Associazione Laziale Asma e Malattie Allergiche), Federasma Onlus (Federazione Italiana delle Associazioni di Sostegno dei Malati Asmatici e Allergici), e SIAIP (Società Italiana Allergologia e Immunologia Pediatrica).
Un decalogo a "misura di bambino" per riconoscere, trattare e prevenire le malattie causate da allergia. Il documento, (elaborato dagli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e di Federasma) oltre ad essere uno spunto di piccoli ma importanti suggerimenti per gli adulti, può anche essere un primo approccio per il bambino affinché acquisisca i comportamenti più corretti attraverso i quali gestire i disturbi allergici. In Italia si assiste ad un continuo incremento delle malattie allergiche tra bambini e adolescenti ed il convegno è stato quindi occasione di approfondimento sui più recenti protocolli diagnostici, terapeutici e di prevenzione relativi a malattie della pelle, respiratorie e allergie alimentari.
Che cos'è un'allergia?Una reazione esagerata a sostanze di solito innocue come per esempio pollini, peli di animali e alimenti. Non è chiaro perchè il sistema immunitario in alcuni individui reagisca in modo così anomalo. La reazione che si sviluppa poco tempo dopo il contatto con queste sostanze è causata da anticorpi chiamati immunoglobuline E (IgE). L'allergia è familiare: si eredita la capacità di produrre una quantità esagerata di anticorpi IgE che reagiscono con quelle sostanze, liberando prodotti dell'organismo come l'istamina che provocano l'infiammazione in diverse parti del corpo. Se i parenti più stretti, specialmente i genitori, sono allergici il bambino ha un alto rischio di soffrire di allergia nell'infanzia sino all'età dello sviluppo.
Il carattere allergico rimane per tutta la vita ma l'organismo del bambino allergico è in grado di costruire forme di difesa che gli consentono di poter diventare tollerante nei confronti della sostanza a cui è allergico.
Ecco le dieci regole da seguire per affrontare le allergie nei più giovani.
1)Se si sospetta che il bambino possa soffrire di disturbi a contatto di una sostanze allergenica (per es. latte, uovo, acari della polvere di casa, pollini), deve essere consultato il pediatra il quale, se dalla storia clinica e dalla visita conferma il sospetto, consiglierà una visita specialistica di allergologia pediatrica.
2) Per la diagnosi di allergia vanno eseguite le prove cutanee (prick test) o il dosaggio sul sangue delle IgE specifiche per la sostanza che è sospettata allergizzante. Se il disturbo è respiratorio devono essere effettuate le prove di funzionalità respiratorie (spirometria) per riconoscere l'asma bronchiale. Vanno assolutamente evitate le indagini alternative, le cosiddette "prove di intolleranza", perché prive di alcuna validità scientifica e quindi inutili.
3) Al bambino allergico va evitato rigorosamente il contatto col fumo di tabacco. Il fumo passivo in gravidanza, durante l'allattamento e negli ambienti chiusi favorisce la comparsa dell'allergia nel bambino a rischio. Il fumo attivo negli adolescenti favorisce anche l'asma e quindi va scoraggiato con una informazione adeguata. Anche prescindendo dall'allergia, ogni bambino ha il diritto di vivere in ambienti liberi dal fumo.
4) Il bambino con allergia accertata ad alimenti o a farmaci deve avere la garanzia di non assumere mai l'alimento o il farmaco in causa. Ne va della sua vita.
5)Al bambino allergico a sostanze presenti negli ambienti interni, ad esempio gli acari della polvere o i peli di gatto, deve essere garantito che questi ambienti, in particolare la camera da letto, siano ben arieggiati e sgombri da arredi (tendaggi, tappeti, moquette) difficilmente lavabili che favoriscono l'accumulo di polvere, terreno favorevole alla riproduzione degli acari e al deposito di peli di animali. Questo vale sia per le abitazioni che, per esempio, in asilo.
6) Per il bambino allergico ai pollini va consultato il calendario pollinico che indica i periodi dell'anno a rischio. In questi periodi si dovranno attuare i provvedimenti preventivi comportamentali (uso di mascherine, occhiali scuri) e farmacologici che permettano al bambino di vivere all'aria aperta senza incorrere nei fastidiosi disturbi a occhi, naso e bronchi.
7) Al bambino che ha già sofferto di reazioni molto gravi a contatto dell'alimento o del farmaco allergizzante o a seguito dei punture di insetti deve essere garantita la fornitura gratuita del farmaco salvavita per prevenire lo shock anafilattico, che deve essere sempre disponibile e somministrata immediatamente al bisogno. Inoltre va periodicamente istruito (sia il bambino sia la sua famiglia) sull'uso dello strumento e sui successivi provvedimenti di pronto intervento.
8)Al bambino con grave malattia della pelle causate da allergia deve essere garantita la fornitura gratuita dei presidi terapeutici locali e sistemici necessari al controllo della malattia stessa.
9) Il bambino ha il diritto di frequentare regolarmente tutte le attività ricreative, gioco e sport, adeguate alla sua età, sotto il controllo di personale addestrato nello specifico.
10) Nella vita comunitaria del bambino, specie a scuola, vanno garantiti: ambienti interni ed esterni idonei, rigoroso rispetto del regime alimentare del bambino con documentata allergia ad un alimento, l'impiego di farmaci specifici, prescritti e certificati, necessari alla cura quotidiana o in caso di emergenza, somministrati da personale opportunamente addestrato.
Nel nostro Paese dal 1950 ad oggi si è passati da un 10 per cento della popolazione colpita da una manifestazione allergica ad un allarmante 30, che include bambini e adolescenti in età scolare.

Questo boom di allergie, tale da considerarle oggi una vera e propria malattia sociale, è caratteristico di tutti i Paesi sviluppati come l'Italia, dove il 10 per cento dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale (nell'80 per cento dei casi provocata da allergie), il 18-20 soffre di rinite allergica, mentre il 10 può presentare dermatite atopica.

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