«Dietro le stragi dell’11 settembre c’è George Bush»

Bush dietro agli attentati dell’11 settembre? «Penso sia possibile». Rispondeva così Christine Boutin, ora ministro delle Politiche urbane del governo Fillon, in un’intervista nel novembre 2006, quando era parlamentare dell’Ump. Allora deputata cattolica del dipartimento di Yvelines, sostenitrice di Nicholas Sarkozy in corsa per le presidenziali, la Boutin, parlando a Canal +, incalzata dal conduttore sulla possibilità che il presidente americano George W. Bush fosse responsabile degli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono, la deputata rispose: «Penso di sì, tanto più che i siti internet che parlano dell’11 settembre hanno il numero di visitatori più elevato. Il fatto che siano così cliccati vorrà pur dire qualcosa». Dichiarazioni che in Francia, e non solo, hanno fatto scalpore.
È la prima volta che un membro di un governo occidentale mette in dubbio il ruolo e la responsabilità della rete terroristica di Al Qaida. I sostenitori della «teoria del complotto», secondo cui proprio l’amministrazione Bush e la Cia avrebbero architettato gli attentati, trovano nella Boutin, ministro del neogoverno francese, un alleato. Nel video, rilanciato dal sito francese www.rue89.com e ripreso da altri siti inclini alla teoria del complotto, soprattutto da reOpen911.info, Christine Boutin parla di «inesattezze, omissioni, censure e approssimazioni della versione ufficiale degli avvenimenti dell’11 settembre». Per i complottisti, gli esiti delle inchieste sugli attentati che colpirono l’America non sono sufficienti per dimostrare che davvero sia stata Al Qaida ad averli pianificati.

Secondo loro, gli attacchi così come sono avvenuti avrebbero giovato a Bush e alla sua amministrazione per creare il casus belli ideale grazie al quale poter invadere l’Irak, da tempo - dicono - nel mirino della Casa Bianca.

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