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«Dimostrazione di forza e volontà»

Nella tabella di marcia stilata da Spalletti per l’inseguimento all’Inter, la tappa di Udine si preannunciava difficilissima. E tra l’infortunio in extremis di Juan (un affaticamento al retto femorale), i litigi in campo (Doni e Panucci sono venuti quasi alle mani dopo il gol subìto), uno svantaggio da recuperare, la Roma è riuscita a strappare una vittoria importante. «Campionato sempre aperto? È in funzione di quello che riesce a fare l’Inter, le insidie nel calcio stanno sempre dietro l’angolo», sottolinea Spalletti. Che analizza il match del Friuli: «Successo meritato, abbiamo dato una dimostrazione di forza e volontà, il carattere è importante nell’evoluzione della partita. L’Udinese ci ha creato difficoltà, è una squadra forte come dice anche la classifica».
Il tecnico giallorosso giudica il diverbio tra Doni e Panucci, ma anche l’ammonizione di Totti. «Li ho picchiati entrambi negli spogliatoi per quella sceneggiata - dice sorridendo -. Naturalmente tutti e due insieme, perché in questi casi non si devono fare preferenze... Scherzi a parte, quando c’è un risultato importante da conquistare, su un gol preso può accadere una discussione. Bisogna essere bravi a non mischiare le cose personali, evidenziare l’obiettivo comune e ricominciare a rigiocare la partita in maniera corretta, senza che il problema vada a creare difficoltà alla squadra. Sull’episodio di Totti, credo che se l’arbitro non si fosse trovato in quella posizione forse Francesco avrebbe pareggiato. L’arbitro ha capito di essersi venuto a trovare in una posizione che non doveva, ma l’ammonizione è giusta, perchè Totti dopo una prima reazione ha un po’ esagerato».
Dopo l’errore dal dischetto a Manchester, Daniele De Rossi ha offerto un’ottima prestazione. «Ogni tanto ripenso a quel rigore, ma fra qualche anno lo ricorderò anche come la più grande dimostrazione d’amore da parte dei tifosi nei miei confronti. A Udine abbiamo conquistato tre punti importanti, non vincere questa partita avrebbe significato abbandonare le velleità di conquistare lo scudetto. È stata una gara delicata, ma non è la prima volta che rimontiamo un risultato: questo è sintomo di grande squadra. Ma la nostra superiorità si è vista anche nel primo tempo, abbiamo fatto la partita contro una squadra eccezionale». Anche lui parla della lite tra i compagni. «Quando succedono queste cose qui a Roma fanno effetto, perché noi siamo un gruppo tranquillo. Avevamo appena preso il gol, per cui questo dimostra ancora di più quanto ci teniamo a vincere».
Il sesto gol in campionato di Vucinic ha avviato la rimonta. Ieri il montenegrino ha «soffiato» la maglia di titolare a Mancini.

«L’ho saputo due ore prima della partita, come sempre. Ma non ho scavalcato nessuno, cerco di mettermi a disposizione della squadra e del mister. Il litigio? Quando si prende un gol siamo tutti un po’ nervosi, ma finita la partita finisce anche la discussione».

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