Il direttore sanitario: «È inspiegabile, è come dare la caccia a un assassino»

Avviata un’indagine interna. Bloccate le cellule destinate ad altre strutture

da Roma

«È veramente molto, molto difficile comprendere cosa sia accaduto, abbiamo già fatto i nostri controlli sulle cellule staminali biopreservate. È come se cercassimo un assassino». Salvatore Passafaro, direttore sanitario dei presidi ospedalieri dell’azienda San Giovanni Addolorata, è al lavoro per cercare di dare una spiegazione al contagio di epatite B che ha colpito i tre pazienti autotrapiantati.
«Abbiamo già avviato un’indagine interna affidata a una commissione ad hoc per far luce sul contagio dei tre malati e sul decesso della donna - prosegue - vorrei comunque sottolineare che stiamo parlando di persone immunodepresse e con gravissime patologie. Stiamo esaminando, inoltre, chiunque è stato sottoposto ad autotrapianto di midollo nel 2006. Ma finora non abbiamo riscontrato nuovi casi». I vertici della struttura contemporaneamente ai controlli hanno investito del problema i Nas e l’Istituto Superiore di Sanità.


«Per maggiori precauzioni - conclude Passafaro - abbiamo bloccato anche le cellule staminali che dovevamo mandare alle altre strutture. Per quanto riguarda l’esito delle indagini e la responsabilità dell’ospedale siamo fiduciosi perché seguiamo protocolli durissimi e procedure strettissime».

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