Disabili, le municipalizzate sono fuorilegge

Michela Giachetta

«Nessuna delle aziende municipalizzate di Roma rispetta le leggi previste per le categorie protette». Sono le parole di Ileana Argentin, la delegata del sindaco per l’Handicap, pronunciate recentemente in occasione di una conferenza stampa.
Abbiamo provato a verificare quanto detto dall’Argentin. Partendo dall’Acea, una delle principali aziende municipalizzate del Comune. Telefonata il 24 febbraio. «Vorremmo sapere quante sono le persone disabili impiegate nella vostra azienda». Risponde l’ufficio stampa: «Mandateci una mail con la richiesta scritta». La risposta che l’Acea fornisce, tramite posta elettronica, è che «in giornata non riescono ad avere informazioni. Dateci tempo, riprovate lunedì».
Lunedì 27 febbraio richiamiamo e così per tutta la settimana. L’ultima telefonata risale a lunedì 6 marzo. «Sono dati difficili da trovare. Ancora nessuna novità». Proviamo con Trambus, stessa domanda. L’ufficio stampa risponde che si deve informare. Ci richiama in giornata. «A fine gennaio abbiamo stipulato con l’ufficio competente, così come prevede la legge, una convenzione di integrazione lavorativa per l'avviamento di disabili». «Attualmente - continua Trambus - tenendo conto delle quote obbligatorie previste dalla legge in materia di categorie protette, mancano nell’organico 7 persone diversamente abili. Ci siamo impegnati, così come prevede la normativa, ad assumerle entro un certo periodo». Nulla ci dicono sul numero di disabili impiegati nell’azienda negli anni passati, ma ci consigliano di rivolgerci al centro per l’impiego: «Sono dati pubblici, non dovreste avere difficoltà a reperirli». Seguiamo il consiglio e chiamiamo la Provincia, dato che i centri per l’impiego sono uffici che dipendono da loro. Chiediamo di avere il numero di disabili impiegati, oggi, nel 2004 e nel 2005, nelle aziende municipalizzate di Roma. D’altra parte «sono dati pubblici, non dovremo avere difficoltà ad averli».
Risale a martedì 28 febbraio la prima telefonata fatta. Giovedì 2 marzo quello che riusciamo ad avere è l’elenco delle aziende che hanno avviato al lavoro i disabili: Ama, Acea (nelle varie suddivisioni), Atac, Farmacap, Multiservizi, Risorse per Roma, Trambus, Zetema. Elenco generico: avere avviato al lavoro i disabili non significa essere in regola con quanto previsto dalla legge. Nessun numero, nessuna data. Chiediamo se è l’elenco completo, dato che le aziende municipalizzate in città sono circa 80. Risponde l'ufficio stampa della Provincia: «Ci sono solo quelle più importanti».
Lunedì 6 marzo riformuliamo la domanda fatta la settimana precedente. «Avremo bisogno di sapere il numero di disabili impiegati in ogni azienda». «Dobbiamo chiederli all’assessore competente. Dateci tempo. In un paio di giorni dovremo averli». Incominciamo ad avere qualche dubbio sulla facilità di reperimento di questi dati. Così come si rafforza la convinzione che Argentin abbia ragione. Nell’attesa, osserviamo che nell’elenco delle aziende fornitoci dalla Provincia manca Met.Ro. Proviamo a contattarli. Stessa domanda. Ci rispondono in un paio di giorni: «Met.Ro. impegna nel proprio organico una quota di personale pari all’8 per cento appartenente alle categorie protette, così come previsto dalla legge». «Non siamo nell’elenco che vi è stato fornito, perché al momento non abbiamo stipulato nessuna convenzione con il centro per l’impiego», fanno sapere dall’ufficio stampa dell’azienda». Lunedì 6 marzo chiamiamo anche Atac. Stessa domanda, stessa richiesta di mail. Non riceviamo da loro alcuna notizia. Martedì riproviamo.

«Siamo in attesa di avere i dati dall'ufficio competente», ci fanno sapere dall'azienda di trasporto pubblico. Giovedì, intanto, ci chiama la Provincia: «Abbiamo le informazioni che ci avete richiesto». Dall'Atac, invece, ancora nessuna risposta.

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