La discrezione diventa progetto

Carlo Scarpa nacque a Venezia il 2 giugno 1906. Frequentate le scuole tecniche, si iscrisse al corso speciale di Architettura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove si diplomò nel 1926. Dopo un’esperienza presso la vetreria muranese Cappellin, dedicò prevalentemente la sua prestigiosa attività all’allestimento di esposizioni e mostre, al restauro di complessi monumentali, alla realizzazione di negozi e abitazioni private. Dal 1932 fu prima assistente e poi docente all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, di cui divenne direttore nel 1972. Di natura aristocraticamente artigianale, nelle sue scelte formali, di grande eleganza, si risente la lezione di Frank Lloyd Wright, rivissuta con grande indipendenza, poesia e assoluta sensibilità nei confronti della materia.

Fra le sue opere principlai, oltre a svariati allestimenti della Biennale di Venezia (con la quale collaborò tutta la vita) si ricordano la Villa Guarneri al Lido di Venezia, la Villa Zoppas a Conegliano, la Casa Veritti a Udine, la sistemazione di alcune sale degli Uffizi a Firenze (in collaborazione con Giovanni Michelucci), Casa Taddei a Venezia e il restauro di Ca’ Foscari e del palazzo Querini Stampalia. Sintesi della sua opera e della sua poetica architettonica, la moumentale Tomba Brion, realizzata a San Vito di Altivole (Treviso) dal 1970 al 1975. Scarpa è morto nel 1978 a Sendai, in Giappone.

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