(...) tanta pubblicità teoricamente vuol dire meno notizie. Teoricamente, per lappunto. Perchè da domani e per qualche giorno offriremo ai nostri lettori dodici pagine. Per poter raccontare meglio - oltre a tutte le notizie sulla città e sulla regione, quelle che danno anche gli altri, e a tutte le notizie che gli altri non danno e abbiamo solo noi - anche particolari, storie, personaggi e protagonisti delle elezioni. Una specie di atlante per orientarsi fra tre schede - quelle di municipi, Comuni e Provincie - e migliaia di candidature. Cercando, come sempre, di non fermarsi alle apparenze e alle dichiarazioni standard di chi spiega: «Mi candido perchè amo Genova». Ma cercando, come già stiamo facendo da alcuni giorni, di strappare ai candidati un po di anima e di andare oltre quello che dicono gli altri. Del resto, non saremmo il Giornale se facessimo qualcosa di diverso o se vi dicessimo quello che vi raccontano anche gli altri. Qualcuno, è chiaro, resterà fuori. Non sarà possibile accontentare tutti. Ma, credetemi, facciamo e faremo sempre tutto il possibile.
Poi, visto che siamo in tema di istruzioni per luso devo un paio di spiegazioni ai lettori che ci hanno chiamato. Nelle provincie di Imperia e Savona, laltro giorno, il Giornale è stato venduto in abbinamento obbligatorio con Tempi a un euro e trenta centesimi, come avevamo annunciato con una serie di inserzioni pubblicitarie. É solo uniniziativa sperimentale per qualche tempo e il Ponente ligure è stato scelto per la sua preparazione culturale.
Lultima annotazione tecnica è su due vicende sportive. In questi giorni vi siete (anche giustamente) lamentati perchè non avevamo i risultati della pallanuoto e delle partite delle finali primavera che vedono la Sampdoria impegnata. Dipende dal fatto che, proprio per non lasciare nessuno senza il Giornale, la nostra edizione è la prima ad andare in stampa e, da Milano, deve raggiungere tutta la Liguria, dove in questa stagione i lettori si moltiplicano. Quindi, proprio per questo motivo tecnico, non possiamo aspettare la fine di partite che possono andare anche ai supplmentari o ai rigori. Ovviamente, non è una scelta di campo antiSamp o proGenoa, ci mancherebbe altro.
Del resto, credo che la qualità del nostro Giornale possa farsi perdonare questo (innocente) peccatuccio.
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