Sono stati i riscontri sui tabulati telefonici e l'esame delle «celle» che indicano la presenza degli apparecchi cellulari ad incastrare, secondo la procura di Roma, Gaetano Tripodi, l'autotrasportatore accusato di aver ucciso l'ex moglie Patrizia Silvestri e di averle tagliato la testa. Dalle «celle», in particolare, è emerso che il telefono cellulare dell'uomo, tra le 22 e la mezzanotte di martedì scorso, risultava attivo nel quartiere di Tor Bella Monaca, dove la donna è stata trovata morta. Non solo, nella stessa giornata l'uomo ha avuto alcune conversazioni telefoniche con l'ex moglie che, secondo gli inquirenti, fanno presagire un incontro tra i due. La Silvestri, secondo alcune testimonianze, era infatti uscita di casa per incontrare qualcuno.
Tripodi, 39enne di origine calabrese, continua a respingere l'accusa di essere responsabile del delitto sostenendo che quando veniva uccisa l'ex convivente lui si trovava nella zona di Settebagni. Il pm però ha chiesto la convalida del fermo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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