Un dono dei Lions a chi non vede: ogni anno 50 cani guida addestrati

Il centro da quasi mezzo secolo è a Limbiate: prepara gli animali ad affrontare gli ostacoli e a proteggere il padrone. Cuccioli regalati perfino in Brasile

Di centri di addestramento di cani guida per non vedenti, in Italia, ne esistono solamente due. Uno, totalmente gestito dalla Regione Toscana, è la «Scuola nazionale cani guida di Scandicci», il secondo, che agisce lontano dai clamori delle cronache e nel silenzio del volontariato, è il «Servizio nazionale cani guida dei Lions» con sede legale in viale Abruzzi e centro di addestramento nel periferico comune di Limbiate.
Annualmente il gruppo, costola diretta dell’antica associazione filantropica Lions, nata negli Stati Uniti novant’anni fa, alleva, cresce e forma la bellezza di cinquanta nuovi cani guida. Cinquanta nuovi fidati amici o - come il club ama definirli - «nuovi occhi per chi non vede». Tutto questo in maniera assolutamente gratuita, garantendo una qualità di formazione degna delle migliori scuole europee di addestramento cani.
Nato nel lontano 1959 per mano dell’ingegnere aeronautico Maurizio Galimberti, anch’egli non vedente in seguito ad un incidente aereo, il «Servizio cani guida dei Lions» ha addestrato, nel corso di questi anni, più di mille cuccioli che ha donato ai non vedenti di tutt’Italia e non. E la fama del club si è allargata a dismisura fino ad approdare oltreoceano visto che «un cane ci è stato chiesto persino dal Brasile» come ammette, senza celare un pizzico di soddisfazione, Andrea Martino, presidente dell’associazione. Un operato eccezionale se si considera la gratuità del lavoro svolto dai Lions milanesi. «Il nostro centro e la nostra struttura costano annualmente più di 800mila euro - spiega Martino -. Metà dei costi sono coperti dall’associazione, mentre l’altra metà è frutto dei proventi che da tutto lo stivale giungono nelle nostre casse». E anche le istituzioni, da qualche anno a questa parte, hanno preso a cuore l’importanza e la bontà dell’opera svolta dal club. «Regione Lombardia e Provincia di Milano - prosegue il presidente - hanno accolto di buon grado le nostre richieste di sovvenzioni: la prima contribuisce annualmente stanziando e devolvendo un’ingente somma, la seconda, grazie alla sensibilità dell’assessore Casati, ha recentemente firmato un contratto di comodato d’uso della superficie dove nasce la struttura di Limbiate per la durata di 25 anni». Una bella ma giustificata riconoscenza per il centro, volta ad avvalorarne l’assoluta eccellenza. Un centro di 23mila metri quadri dove sorgono tre canili che tutt’oggi ospitano 70 cani, un’attrezzata infermeria, due campi ostacoli e una casa dell’accoglienza, luogo destinato al periodo di cosiddetto «affiatamento» tra il non vedente e la sua nuova fedele guida.
Ma come nasce un cane guida? La prima tappa avviene all’età di circa tre mesi: uno specialista valuta quali cuccioli (solitamente Labrador o Golden Retriever) sono in possesso delle caratteristiche fisiche adatte. Fino al compimento del primo anno di età, quindi questi cuccioli sono affidati a delle «famiglie di affido» - o «puppy walker» - ove i cani stabiliscono un primo e importante contatto col mondo esterno, lontano dalle gabbie e dalle sbarre del canile. Compiuto l’anno di vita, infine, le future guide seguono l’addestramento vero e proprio, della durata di sei mesi, dove imparano a condurre un non vedente attraverso il caos metropolitano, dal semplice attraversamento stradale ad un più complesso e articolato viaggio sui mezzi pubblici.


Per chi volesse avere maggiori informazioni, oppure volesse diventare «puppy walker», l’immancabile sito internet da visitare è www.caniguidalions.it: perché tutti possano contribuire nel donare «due occhi per chi non vede».

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