«Dov’è finita la Rivoluzione?» I giovani Prc accusano Vendola

Decine di militanti di Rifondazione attaccano il governatore della Puglia: «Avevi promesso aiuti ai poveri, invece hai ingaggiato supermanager»

Francesco Cramer

da Milano

Lo schiaffo arriva direttamente dai «compagni». Nichi Vendola, giovane governatore rifondarolo della Puglia, aveva promesso una «Rivoluzione Gentile» nella gestione della cosa pubblica della Regione. Aveva ricevuto, appena insediatosi sullo scranno più alto della giunta nell’aprile del 2005, la benedizione del «gran capo» Fausto Bertinotti: «Ora può cambiare tutto». E invece no, non è cambiato nulla. Una lettera di fuoco, firmata da decine di giovani di Sinistra Critica, militanti di Rifondazione comunista, lo inchiodano alle sue promesse finora non mantenute. «Ti scriviamo per chiederti se dopo più di un anno dalla vittoria elettorale esistano ancora le condizioni per raggiungere... la Rivoluzione Gentile», attaccano i «compagni». I quali gli ricordano che aveva promesso servizi gratuiti per i cittadini, aiuti per i lavoratori precari, forme di reddito sociale; nel frattempo, però, la giunta «delibera l’assunzione di dirigenti con contratto privatistico per 4 anni con una remunerazione lorda superiore a 11mila euro al mese. Non sarebbe stato più opportuno indire concorsi pubblici per permettere ai tanti giovani di usufruire di una possibilità per non emigrare dalla Puglia?». Una lettera di fuoco, cui il governatore non ha ancora risposto. Dalla base, Gianni De Giglio fa sapere che «di questo passo sarà difficile fare la “rivoluzione”». Sono arrabbiati, delusi. Hanno scritto a tutti i militanti, hanno tappezzato Bari di manifesti per manifestare il loro sconcerto, e alla fine hanno ottenuto un incontro con l’assessore all’Ecologia Michele Losappio, ex Pci, rifondarolo della prima ora, un comunista doc insomma. Soddisfatti delle spiegazioni? Macché. «Rimaniamo della nostra idea, non si fa così», risponde il giovane militante. Ma quanti sono i dirigenti appena assunti dalla giunta? «Di sicuro tredici, ma forse sono addirittura il doppio, spalmati in tutti gli assessorati. L’ultima delibera è di settembre - lamenta il compagno - ma non c’è stata informazione nel partito. Così non va». Eppoi, scrivono nero su bianco a Vendola: «Quante persone precarie, disoccupate, dipendenti vivono in Puglia con 11 mila euro l’anno? Quante famiglie potrebbero vivere se milioni di euro di risorse pubbliche fossero utilizzate per altre finalità?». E pensare che quest’estate, parlando di Finanziaria, Vendola dichiarava serafico: «Tutto quello che è lotta agli sprechi, rigore e giustizia sociale ci vedrà assolutamente consenzienti».


Ma non finisce qui e la sinistra critica assesta un altro colpo: invece di fare la «rivoluzione», la «giunta finanzia per 10 milioni di euro il museo dell’incrociatore di Taranto, mentre la città ha ben altri problemi da affrontare; finanzia per decine di milioni di euro il gruppo Natuzzi. Noi, continuiamo a denunciare privilegi e ingiustizie affinché tu non venga risucchiato dalle sabbie mobili del potere autoreferenziale e affinché in Puglia, dopo decenni, anche i poveri possano iniziare a sorridere».

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