Stefano Vladovich
Un carico da sballo per le feste di Natale. Settanta chili di hashish sequestrati, cinque persone, fra cui due coniugi italiani, arrestate. Al porto di Civitavecchia i narcotrafficanti ci riprovano. A un anno e mezzo dalla maxi operazione delle Fiamme gialle che ha bloccato un traffico da brivido fra Barcellona e lItalia centrale (anche allora vennero scoperti 70 chili di roba nascosta fra casse di abiti trasportati su un Tir), ancora una volta fra i protagonisti di questa storia i cani della Guardia di finanza.
Giovedì sera: dalla nuova «autostrada» dacqua fra la capitale e la penisola iberica arriva il traghetto di linea. Merce di ogni tipo, qualche passeggero, lequipaggio. Come sempre a bordo ci sono gli uomini della Guardia di finanza, quelli del comparto navale e del nucleo operativo della compagnia locale. I finanzieri cercano armi e, soprattutto, droga. «Abbiamo iniziato i controlli di routine - spiega il capitano Luca Balletta - centrati soprattutto su autovetture, viaggiatori e bagagli provenienti dalla Spagna». Quando si avvicinano alla berlina di una coppia di cinquantenni napoletani, i cani da pastore tedesco Eza e Fabin si agitano.
Annusano, ringhiano e guaiscono a più non posso gli esperti quattrozampe dei baschi verdi, tanto che ai loro conduttori non resta che aprire il cofano della macchina. I proprietari, di ritorno da una breve vacanza in Costa del Sol, sudano freddo. «Si sono innervositi come pochi - raccontano i finanzieri della compagnia di Civitavecchia - così abbiamo deciso di andare a fondo con lispezione». In un doppiofondo ricavato nel bagagliaio dellauto 90 pani di hashish per un peso di 50 chili, cosparsi di senape e pepe nero per ingannare il fiuto dei cani. Inutilmente. A moglie e marito, ufficialmente senza occupazione, non resta che farsi ammanettare e portare al carcere di Borgata Aurelia. Non è finita. Altra auto, altra droga. Questa volta sono tre commercianti marocchini a nascondere 20 chili di «nero» allinterno degli sportelli di una vecchia Renault 4. «Lo scalo laziale - aggiunge il capitano Balletta - sta diventando uno dei più importanti snodi marittimi della penisola sia sotto il profilo del traffico di container che di passeggeri. Il porto è un sito a elevata sensibilità sul fronte doganale, valutario e del traffico di stupefacenti. Del resto Civitavecchia è collegata a Barcellona, oltre che con Tunisi e Tolone, con una linea giornaliera: rotte su cui i narcos di mezzEuropa si concentrano maggiormente». I cinque, incensurati, sono accusati di traffico internazionale di droga.
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